NEWS 2003

 

Regali di Natale...
30/12/03 Riceviamo e pubblichiamo:
"Sono venuto in possesso di alcune foto di Autovelox, camuffati da bidoni per rifiuti dal comune di Torino, che ho fatto girare tra amici automobilisti e motociclisti allertandoli. In seguito sono state pubblicate anche da alcuni siti specialistici, ma poco più tardi il Comune di Torino ha smentito il tutto definendola una bufala.
V'invio quindi una foto mai vista in rete, l'autovelox imboscato dentro un negozio dismesso nel paese di Are nella provincia di Torino, dove la velocità di transito è stata abbassata a 40km/h.
Un regalo di Natale per gli utenti meno disciplinati?"
Mail firmata.

Raccolta benefica di giocattoli.
23/12/03 Come consuetudine, anche quest'anno saremo a Roma in Piazza Madonna di Loreto (Piazza Venezia) nella mattinata del 26 dicembre, con il classico autobus inglese, per la raccolta benefica di giocattoli.
Venite a trovarci - se possibile in moto - con un giocattolo da regalare ad un bambino.
Insieme a noi troverete ad asèettarvi anche l'associazione Progetto Maluba onlus, che promuove l'adozione a distanza a sostiene progetti a favore dell'istruzione scolastica dei bambini dello Zambia. Vi aspettiamo!
Riccardo Forte
Coordinamento Motociclisti
Via Camillo De Lellis 8 - 00151 ROMA tel/fax 0658201177
E-mail: info@cmfem.it, forte@cmfem.it, coordmotociclisti@compuserve.com
Sito web: www.cmfem.it


 

Colaninno, Piaggio, i nuovi mercati e il Polo della moto.
18/12/03 Debutto europeo a Montecarlo, per la nuova proprietà Piaggio: il presidente Roberto Colaninno e l'amministratore Rocco Sabelli, che con la società IMMSI detengono il 31,25% e il controllo di gestione del Gruppo di Pontedera.
Nel corso di un intenso pomeriggio si è parlato dell'attualità Piaggio e delle prospettive future nei mercati di tutto il mondo e per una volta i termini tecnici sono stati quelli dell'economia e non dei motori.
Per prima cosa va detto che Colaninno ha candidamente ammesso: "non sono mai salito su una moto, ma è un oggetto fantastico...", considerazioni emotive a parte, sia il Presidente che Sabelli, si sono detti fortemente soddisfatti della recente acquisizione, tanto che i piani di rilancio ipotizzati (soprattutto finanziari) avranno tempi ben più brevi di quanto immaginato solo pochi mesi fa.
Facendo il punto sull'attuale situazione del Gruppo, che comprende i marchi Piaggio, Vespa, Gilera e Derbi, si è evidenziata la sua situazione di leadership nel mercato italiano ed europeo delle due ruote, con una quota di mercato in costante ascesa. Merito di modelli di grande successo come Beverly 200e 500, della gamma X9 che da sola ha totalizzato 100.000 veicoli in tre anni e anche dell'ottima accoglienza di prodotti recenti come Vespa Granturismo e Gilera Nexus 500. Si è poi posto l'accento sui due modelli qui presentati: X8 e X9 250 a cui abbiamo già dedicato ampio spazio.
Se la situazione nella vecchia Europa appare rosea, lo stesso si può dire del mercato statunitense dove, oltre alla Vespa, vedremo il lancio della gamma Piaggio, ma soprattutto lo sguardo della proprietà è rivolto ai mercati orientali in forte espansione.
E per una volta non si è parlato solo di Cina, anzi Piaggio volge il suo sguardo preferenziale verso l'India, un paese con un miliardo di abitanti e con un prodotto interno lordo che cresce del 7% annuo. Un mercato che vale 31 milioni di due ruote a motore, 4,5 milioni di autovetture e 2,5 milioni di tre ruote ogni anno, con una crescita percentuale dell'8%. Numeri da capogiro, soprattutto tenendo presente che quasi il 70% del mercato a due e tre ruote utilizza tecnologia Piaggio, attraverso accordi commerciali con partner locali. In questo contesto è prevista la realizzazione di ulteriori strutture di produzione, destinate al mercato locale. Si è quindi voluto tranquillizzare i lavoratori di Pontedera, indicando due ruoli di competenza distinti: l'Italia per la progettazione e realizzazione di prodotti d'alta gamma e tecnologia e l'India per modelli ad alta diffusione e forte concorrenzialità per un consumatore più attento alla mobilità che allo styling.
Quanto alla situazione debitoria e alla sua evoluzione si è detto che è ipotizzabile un pareggio entro il 2004 o al massimo a metà 2005, operando appena possibile la quotazione in Borsa.
Per concludere, alla domanda di un giornalista su cosa ne pensasse di costituire un Polo italiano della motocicletta, Colaninno ha risposto che questo Polo esiste già e si chiama Gruppo Piaggio!

Revocato, in silenzio, il blocco di scooter e moto in Lombardia!
04/12/03 Dallo scorso lunedì è stato 'rivisto' il blocco di moto e scooter nella cosiddetta 'area omogenea lombarda', durante i periodi di blocco parziale del traffico.
Ecco il testo: "Sono esclusi dal blocco: ...motoveicoli e ciclomotori dotati di motore a quattro tempi, anche se omologati precedentemente alla direttiva 97/24/CEE ( la deroga è valida esclusivamente per il blocco parziale del traffico (veicoli non catalizzati) dal 1 novembre al 20 dicembre e dal 7 gennaio al 28 febbraio e non vale per i blocchi totali domenicali)"
Questo in soldoni significa che tutti i ciclomotori e motocicli possono ritornare a circolare ad esclusione dei modelli a due tempi non rispondenti alle normative Euro 1 o Euro 2. In tutto ciò la presenza o meno della marmitta catalitica è del tutto ininfluente, anche se spesso viene indicata, sbagliando, come discrimine.
Una bella notizia, che però rischia di passare sotto silenzio, visto che non si è fatto nulla per diffonderla. Tranne i rarissimi organi d'informazione che l'anno comunicata, brillano i siti ufficiali della Regione Lombardia e del Comune di Milano, che non contengono nessuna informazione a riguardo, peggio, visto che riportano le 'esclusioni' originarie dando quindi un'informazione sbagliata. Speriamo che siano state avvisate almeno le autorità di controllo!
Fine di un incubo per tutti coloro che non possono o non vogliono passare all'ultimo modello Euro 2, sapendo che fra pochi anni sarà comunque 'sorpassato' con l'arrivo dell'Euro 3 (1 Gennaio 2006).
Il blocco, lo ricordiamo, va dalle ore 8 alle ore 10 e dalle 16 alle 19, dall'1 Novembre al 20 Dicembre 2003 e dal 7 Gennaio al 29 Febbraio 2004, nei 135 Comuni delle 'zone critiche della Lombardia'. A questi blocchi parziali si affiancano le 'domeniche a piedi': una appena passata e le prossime il 18 Gennaio e l'8 Febbraio.
Certo la buona notizia riguarda la sola Lombardia, ma speriamo che l'esempio venga seguito da altre amministrazioni, sempre più orientate verso i blocchi, anche se non in modo concorde.
Ma perché esultare per una notizia che sembra andare contro la salvaguardia dell'ambiente? Semplicemente perché le cose stanno diversamente, almeno per quanto attiene all'inquinante monitorato: il PM10.
Citando uno studio dell'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) apparso sul quotidiano Metro, l'emissione di PM10 a 30km/h per motocicli e ciclomotori a 4 tempi (non si sa se Euro o no) è pari a 13mg/km, ben poca cosa se confrontati ai 78mg/km di autoveicoli diesel Euro 1 e 2, che pure non hanno mai subito blocchi. Diversa la situazione per i ciclomotori due tempi non Euro, che con 217mg/km tallonano i diesel pre Euro con 244, che infatti rimangono entrambi fermi nelle fasce orarie interessate.
I valori attribuiti ai motoveicoli valgono però molto meno, visto che percorrono lo stesso tragitto in un tempo decisamente ridotto, emettendo di conseguenza minori inquinanti.
Quello che risulta strano è che la Regione Lombardia, pur commissionando le analisi ambientali all'ARPA ed essendo quindi in possesso di questi dati, abbia comunque bloccato le moto e non i diesel...
Tornando al PM10, non si deve pensare che sia causato del solo traffico veicolare, ma anche da altri fattori, fra cui gli impianti termici di riscaldamento, a gasolio o addirittura a carbone. Pare che siano ancora un'ottantina i palazzi riscaldati in questo modo a Milano e da soli inquinerebbero come 300.000 auto non catalizzate, ma per loro c'é una deroga fino al 2005!
In chiusura un ringraziamento a chi si è dato da fare manifestando pubblicamente contro il blocco ai motoveicoli, siano essi il 'solito' Coordinamento Motociclisti o un gruppo spontaneo che ha fatto un paio di 'critical mass' per le vie cittadine.
A chi volesse approfondire l'argomento segnaliamo un sito denso di materiale, realizzato da Andrea Trentini del Coordinamento Motociclisti, uno dei protagonisti di questa battaglia!

Vespa GT e Colaninno debuttano negli States!
20/11/03 Roberto Colaninno, presidente del gruppo Piaggio e Rocco Sabelli, amministratore delegato, scelgono gli Stati Uniti e il lancio di Vespa Granturismo come prima uscita pubblica, dopo la recente acquisizione del gruppo ad opera dell'IMMSI. Un'occasione di prestigio e ricca di aspettative per un prodotto ed un mercato in forte crescita.
Vespa GT ha da subito raccolto i consensi del pubblico italiano scalando le prime posizioni delle classifiche di vendita, confermandosi erede dell'indimenticabile PX. Allo stesso modo il mercato statunitense dello scooter è in forte espansione, intorno al 33% annuo, in grado quindi di portare le modeste 50.000 unità del 2003, a volumi ben più significativi.
In questo contesto Vespa s'inserisce forte di marchio che è sinonimo di scooter tanto quanto Harley Davidson è sinonimo di motociclette.
Se fate un giro per internet troverete infatti una quantità di Vespa Club a stelle e strisce da far invidia al nostro Paese, e questo nonostante le vendite si siano interrotte dal 1985 al 2000 per via delle restrittive norme antinquinamento.
Ora, con la gamma ET e GT, perfettamente rispondenti anche alle severe norme californiane, la conquista degli Stati Uniti può ripartire, forte di una rete commerciale esclusiva di 66 'Vespa Boutiques ' distribuite in 32 Stati. E potrebbe essere l'inizio di uno 'sbarco' in grande stile, seguito dai marchi Piaggio e Gilera. Forse il nome Beverly doveva suggerirci qualcosa?
La Vespa GT 200L sarà venduta a ben 4.899 dollari, ma come ha sottolineato Colaninno: "Il cliente americano che compra Vespa non si pone problemi di prezzo. Comprare una Vespa è come comprare un rolex, il prezzo è secondario all'oggetto che si vuole acquistare". Opinione confermata da Sabelli che così definisce il cliente tipo: "ha oltre 35 anni, nel 40% dei casi è una donna e non ha problemi economici" e aggiunge "se poi in futuro riusciremo ad abbassare il nostro target ai 25enni, allora il mercato potrebbe esplodere".
Ed è forse anche in vista di questa escalation, che è stata infine annunciata la quotazione in Borsa del Gruppo entro il 2008!

SCOOP: nuovo Honda Forza 250!
23/10/03 Una notizia che arriva in anteprima mondiale direttamente dal Giappone: in nuovo Honda Forza, da noi commercializzato con il nome di Jazz.
Le notizie sono ancora ridotte al minimo e la sua presentazione è appena avvenuta al Tokyo MotorShow, di cui cureremo a breve lo Speciale.
Non si tratta di un prototipo ma di un modello di normale e imminente produzione di cui aspettiamo news sulla commercializzazione in Italia, non escludendo di poterlo osservare all'imminente Motorshow di Bologna.
Fra gli aspetti più interessanti il sistema di trasmissione, definito Honda Sportsmatic Transmission che, un po' come succede sul Suzuki Burgman 650, prevede una posizione normale Drive, una Sports in cui il motore offre migliori accelerazioni e una MT (Manual Transmission) in cui è possibile cambiare marcia attraverso i pulsanti alla manopola sinistra.
Il propulsore dovrebbe essere una versione riveduta del 250cc dotato d'iniezione elettronica, ma non escluderemmo un più performante 400cc.
Altra caratteristica innovativa è lo Smart Key System, un telecomando immobilizer che sostituzione la chiave d'avviamento e abilita il selettore per l'avviamento vero e proprio.
Disponibile anche un sofisticato impianto audio con tanto di satellite al manubrio e altoparlanti alloggiati in plancia.
Continuando con l'equipaggiamento troviamo un gigantesco sottosella da 60litri, nuovo record assoluto, che può contenere due caschi integrali e addirittura un casco integrale e una valigia in formato A3. Altri spazi sono disponibili nel retroscudo. Quanto alla sella, appare decisamente comodosa, per pilota e passeggero.
Ciclisticamente si può notare una nuova forcella a steli avanzati e leggeri cerchioni a tre razze, visivamente da 14 e 13 pollici, mentre i freni sono a due dischi.
L'estetica, pur con un'originalità complessiva, cita il Tmax nella visione frontale e il Burgman 250/400 in quella posteriore, con evidenti richiami alla moda giapponese nel basso cupolino e nel manubrio cromato.
In attesa di altre informazioni e immagini, vi rimandiamo all'imminente Speciale Tokyo MotorShow dove troverete numerose stupefacenti novità!

Torna l'Honda CN 250 o meglio l'Helix 250 ma non per tutti...
16/10/03 A grande richiesta del pubblico appassionato, torna dai concessionari l'Helix 250, conosciuto anche come CN o Spazio, il primo e indimenticato maxiscooter lanciato da Honda nell'ormai lontano 1985. Allora era un'astronave fantascentifica, forse troppo avanti coi tempi, del resto l'unico concorrente era la Vespa PX. Come dimenticare la spaziale strumentazione digitale, l'inarrivabile comfort della posizione sdraiata e il baule automobilistico. Bisognarà aspettare la metà degli anni '90 per vederlo in numero massiccio sulle strade italiane, purtroppo nel 2000 viene pensionato, dopo 15 anni di stile immutato.
Adesso è tornato, ma solo per il mercato giapponese e quello statunitense. Disponibile in ben 11 colorazioni, negli Stati Uniti è in vendita a 4.999 dollari, come il Reflex 250, da noi Jazz.
Lo rivogliamo anche da noi, fatevi sentire con Honda Italia!

Pedaggi Autostradali - AZIONE URGENTE
26/09/03 Ho appena inviato una lettera (potete leggerla qui sotto) alla segreteria del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), che dovrebbe riunirsi a breve per esaminare le proposte di aumento dei pedaggi autostradali.
Vi invito ad inviare anche voi delle e-mail, anche brevi, per evidenziare l'ingiusto trattamento riservato ai motociclisti.
L'indirizzo del CIPE è dps.cipe.segreteria@tesoro.it
Ciao
Riccardo Forte

"Gentili Signori,
Vi scriviamo in relazione alla Vostra prossima riunione, nella quale dovrebbero essere esaminate le proposte di aumento dei pedaggi autostradali.
Nostro scopo non è quello di chiedervi di non concedere aumenti tariffari, benché a nostro avviso essi non siano giustificati dalla qualità della rete autostradale nel suo complesso e del servizio prestato, parametri a fronte dei quali le tariffe attuali appaiono già eccessive, soprattutto se confrontate con quelle praticate in paesi quali Francia, Austria e Svizzera.
Desideriamo invece richiamare la Vostra attenzione sul trattamento, iniquo e discriminatorio, riservato in autostrada ai motociclisti.
Come certamente sapete, l'attuale sistema di classificazione, denominato "assi-sagoma", è stato introdotto su tutta la rete autostradale italiana dal 1991. Il passaggio dai diversi sistemi fino ad allora adottati dalle società concessionarie a quello attuale ha comportato una riduzione del numero delle classi di veicoli e, quindi, la soppressione di alcune di esse. Tra le classi tariffarie abolite c'è quella riservata ai motocicli, ora inclusi nella categoria "A" insieme ai veicoli a due assi ed altezza massima fino a 160 cm. in corrispondenza dell'asse anteriore.
In conseguenza di tale operazione, il pedaggio dei motocicli ha subìto un incremento vicino al 100%. Prima dell'entrata in vigore dell'attuale sistema infatti il pedaggio di una moto era poco superiore alla metà di quello di un'autovettura di fascia media. Al forte aumento tariffario, peraltro, non ha corrisposto un miglioramento dei servizi per i motociclisti, tanto in termini quantitativi come in termini qualitativi. Viaggiare in motocicletta in autostrada significa dunque pagare l'identico pedaggio di una berlina di lusso, senza però poter usufruire di quei servizi essenziali che sono invece disponibili per autovetture ed autocarri: gommista, elettrauto, meccanico, ricambi e accessori di uso frequente (tranne quelli utilizzati anche sulle autovetture).
I motociclisti non possono usufruire neanche di un adeguato servizio di soccorso stradale, in quanto i carri attrezzi operanti sulla rete autostradale e non sono in genere provvisti di dispositivi adatti al trasporto di un motociclo in condizioni di sicurezza; le caratteristiche delle infrastrutture (guard rail, segnaletica orizzontale, fondo stradale) costituiscono spesso fonte di pericolo per chi viaggia in motocicletta.
Infine, non esistono parcheggi per moto presso le aree di sosta, né caselli riservati (nemmeno presso le stazioni più importanti) e non è disponibile il servizio Telepass.
Questa situazione è stata ripetutamente segnalata nel corso degli anni dalla nostra associazione, anche attraverso lo strumento delle interrogazioni parlamentari, anche in considerazione del fatto che, nei maggiori paesi europei in cui le autostrade sono soggette al pagamento di un pedaggio, le motociclette godono di tariffe inferiori a quelle delle autovetture: in Francia la riduzione è del 40%, in Austria (con vignetta) del 30%, in Grecia del 50%.
In conclusione, Vi chiediamo di intervenire affinché la prossima revisione dei pedaggi autostradali comprenda anche il ripristino di una classe tariffaria riservata ai soli motoveicoli ed una contestuale riduzione del pedaggio corrispondente, compresa tra il 30% ed il 50%, oltre all'obbligo di garantire i servizi essenziali di assistenza meccanica e infrastrutture progettate tenendo conto della sicurezza dei motociclisti.
Certi del Vostro interessamento, porgiamo distinti saluti.
Coordinamento Motociclisti - Associazione di utenti delle 2 ruote (aderente
alla Federation of European Motorcyclists' Associations)
il presidente Riccardo Forte."

Coordinamento Motociclisti
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1° Scooteresse Day - il primo scooterincontro tutto femminile!
25/09/03 Incontro aperto esclusivamente alle centaure (alla guida di qualsiasi mezzo di trasporto a due ruote).
Domenica 28 settembre la Romagna sarà protagonista della prima scooter invasion tutta femminile! L’Appuntamento è per le 9 al Circolo Culturale Sportivo A.P.E.M. Cavea, in via V.Veneto 6 a Predappio (FC), dove centinaia di scooteriste s’incontreranno nel 1° Scooteresse day, per festeggiare insieme la nascita di www.scooteresse.it, il primo sito internet dedicato alle donne in scooter; nato poco prima dell’estate e diventato subito il migliore strumento per chi vuole vivere le due ruote in maniera diversa dal solito tragitto casa-lavoro.
L’invito è aperto a tutte le donne e con qualsiasi scooter, dal cinquantino al 650, perché il percorso non sarà impegnativo. Il costo dell’iscrizione, di soli € 6 a persona comprende il motogiro sulle colline romagnole, l’aperitivo, un primo piatto tipico al ragù con una bibita, l’intrattenimento e i giochi a premi organizzati. L’intero ricavato, coperte le spese vive sarà devoluto in beneficenza al GRUPPO A.G.E.S.C.I. Scout Predappio 1°.
Scooteresse day – un raduno diverso da tutti gli altri, perché i maschietti resteranno a casa! Saranno finalmente le donne protagoniste, sia sulla strada attraverso un itinerario che si snoderà lungo le colline romagnole, sia a Premilcuore, dove sarà organizzato l’aperitivo, e nella piazza di Predappio, dove sarà servito un pranzo tipico romagnolo. Durante il pomeriggio all’insegna di musica, spettacoli saranno organizzati fantastici giochi con premi offerti da Tucano Urbano.
Momento clou della giornata una novità assoluta: a Premilcuore, tappa del motogiro,si terrà la prima Lezione di “scooter fitness”, nuova disciplina di total body work out studiata appositamente da due scooteresse insegnanti ISEF, in cui potrete utilizzare come attrezzo sportivo il vostro scooter!!!
Un’organizzazione ormai rodata e di successo grazie allo staff della Mototagliatella, che da 8 anni raduna migliaia di motociclisti a inizio maggio, e dall’animazione di Jumbo entertainment.
Le iscrizioni sono aperte fino a pochi minuti prima della partenza. Il pagamento della quota d’iscrizione avverrà direttamente alla partenza del raduno, il 28 settembre mattina.
Per informazioni: info@scooteresse.it oppure A.P.E.M. CAVEYA, tel. 0543-921122

 

MILANO 16/9/2003: MANIFESTAZIONE CONTRO I DIVIETI DI CIRCOLAZIONE DI MOTO E MOTORINI IN LOMBARDIA, CONTRO I PEDAGGI AUTOSTRADALI E PER LA SICUREZZA SULLE STRADE
16/09/03 La mattina del 16 settembre, in concomitanza con l'apertura dell'EICMA (Esposizione Internazionale Ciclo, Motociclo e Accessori), a partire dalle ore 11 davanti all'ingresso di Via Spinola della Fiera di Milano, si terrà una manifestazione di motociclisti per protestare contro il previsto divieto di circolazione per tutte le moto ed i ciclomotori non Euro1/Euro2. Il divieto, previsto in una delibera di prossima approvazione della Regione Lombardia, sarà valido nei giorni feriali del periodo novembre-febbraio e
nelle fasce orarie 8-10 e 16-19 nella cosiddetta "area omogenea" (comprendente le zone di Milano, Como e Sempione) e nelle provincie di Bergamo e Brescia. Scopo della manifestazione sarà la consegna al Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, di una lettera - sottoscritta dai motociclisti - che intende spiegare, citando studi e ricerche autorevoli sull'argomento, perché vietare la circolazione di moto e ciclomotori, anche se non conformi alle più recenti direttive europee sulle emissioni, sia un atto inutile e addirittura controproducente. L'inquinamento atmosferico, a Milano come altrove, dipende in buona misura anche dal traffico, ma la
quota imputabile alle due ruote a motore è estremamente bassa e favorire l'uso di questi veicoli contribuirebbe certamente a ridurre il traffico ed i suoi effetti nocivi. Senza dimenticare che bollo e assicurazione si pagano anche quando è vietato circolare.
In considerazione della prevista presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, nel corso della manifestazione verranno toccati anche altri temi, particolarmente sentiti dai motociclisti: la pericolosità dei guard rail, moderne ghigliottine che ogni anno mutilano e uccidono decine di motociclisti, le cattive condizioni delle strade e della seganletica, che sono spesso la causa principale di incidenti anche gravi, e l'ingiusto trattamento riservato in autostrada ai motociclisti i quali -
caso unico in Europa - a fronte di un pedaggio identico a quello delle autovetture, non ricevono alcuno dei servizi assicurati alle altre categorie di utenti (gommista, meccanico, soccorso, ecc.).
La manifestazione è promossa dal Coordinamento Motociclisti con la collaborazione di Pista Libera e Associazione Motociclisti Incolumi.
Chi desidera contribuire alla raccolta di firme può scaricare la lettera per il Presidente della Regione Lombardia, elaborata da Andrea Trentini, dall'indirizzo:
http://www.atrent.it/motoblocchi/lettera.pdf.
INVITIAMO TUTTI MOTOCICLISTI A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE PER DIFENDERE IL LORO DIRITTO AD USARE LA MOTO. LE ORE DI LAVORO SACRIFICATE OGGI PER FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE SONO UN INVESTIMENTO NELLA LIBERTA' DI DOMANI..

Coordinamento Motociclisti
Via Camillo De Lellis 8 - 00151 ROMA tel/fax 0658201177
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Tutte le foto dalla presentazione del nuovo Tmax
11/09/03 Dopo l'anteprima ecco altre interessanti immagini dello Yamaha Tmax m.y. 2004. Oltre alla gamma cromatica completa anche alcune immagini scattate durante la presentazione tenutasi lo scorso week-end al circuito Paul Ricard di Le Castellet in Francia.
Grazie a questi scatti abbiamo la possibilità di notare altre piccole modifiche rispetto al modello 2003.
Innanzitutto il colore argento brunito utilizzato per il maniglione in alluminio ed il fascione centrale 'simil-telaio' in tutte le colorazioni. Così come il sotto pancia che è verniciato nei colori della carrozzeria. Solo per la versione Black metallic X invece troviamo lo scudo anteriore sopra il gruppo ottico e i fianche dello scudo in nero opaco.
Nel dettalio della sella si nota il logo Tmax sullo schienalino del pilota e il rivestimento puntinato nella zona del pilota.
Svelata poi la strumentazione con i due elementi circolari a fondo bianco, a sinistra il tachiletro con fondo scala sempre a 180km/h e tre pulsanti di regolazione. A destra il contagiri con zona rossa a 8200 giri. Al centro un display digitale di cui ancora non conosciamo il dettaglio delle funzioni. Sul blocchetto comandi di sinistra si nota la leva del freno di stazionamento che agisce sul freno posteriore mentre sul blocchetto di destra viene conservato il deviatore luci, cosa che vorremmo rivedere anche nel nostro Paese.
Osservando meglio la coppia di freni anteriori sembrerebbero di diametro leggermente inferiore ai 282mm del disco singolo precedente e si potrebbe ipotizzare un doppio da 267mm. Si intravedono anche i nuovi cerchi con razze più leggere e numerose e gli inediti pneumatici radiali.
La marmitta sembra identica, ma sappiamo che è dotata di catalizzatore.
Per ora è tutto in attesa di 'metterci le mani sopra' all'Eicma.

Un grazie al TmaxClub Italia e alla concessionaria Terzimotor di Milano per la collaborazione fotografica.






Nuovo Tmax versione 2004!
09/09/03 Ecco finalmente la prima immagine dell'attesissimo Tmax nuova versione. Anche se a prima vista cambia poco, sono invece molti gli aggiornamenti al fine di ottimizzare l'equilibrio fra guida e prestazioni, qualità che caratterizzano il Tmax fin dall'esordio.
Un pizzico di delusione quinidi per chi si aspettava un modello interamente nuovo, ma soddisfazione per i 'vecchi' proprietari che non vedono il loro modello troppo svalutato e attenzione da parte di tutti noi per valutarne gli aggiornamenti.
Si è lavorato sul propulsore, dotandolo d'iniezione elettronica e aumentando di poco la compressione, ottenendo maggiore potenza e minore inquinamento.
Si è quindi adeguata la ciclistica, montando una nuova forcella con steli da 41mm, abbinata ad una coppia di freni a disco. Nuovi i cerchi a cinque razze e i pneumatici di tipo radiale, con al posteriore una ruota da 15 pollici, contro i 14 del precedente modello con un pneumatico maggiorato.
Si è infine agito sulla dotazione, con un nuovo cruscotto, un sistema antifurto nella chiave d'avviamento, il freno di stazionamento ed un nuovo rivestimento per la sella.
Ecco i dati numerici che contraddistinguono la nuova versione:
Rapporto di compressione: 10,9:1 (10,1:1)
Potenza massima: 32.6kW (29,4 kW) a 7.500 giri/min (7.000 giri/min)
Coppia massima: 47.6Nm (45,8 Nm) a 6.250 giri/min (7.000 giri/min)
Pneumatico posteriore: 160/60-15 (150/70-14)
Sospensione anteriore: Forcella teleidraulica steli 41mm (38mm)
Freno anteriore: 2 dischi 267 mm (1 disco 282mm)
Peso a secco: 205 Kg (197 Kg)
In distribuzione a partire da dicembre nei seguenti colori: Silver 3, Dark grayish blue metallic E, Mat blue metallic 2, Black metallic X
Questi in sintesi gli aggiornamenti, in attesa di mostrarvi e raccontervi tutto in diretta dal Salone di Milano.




1° raduno Club MaxiScooter "Garibaldini".
04/09/03 Domenica 03/08/2003, nell’edizionedi “Essere a Sveria 2003” che ha come motto “Essere in Movimento” siamo riusciti a realizzare il I Raduno di MaxiScooter nel meridione. Il Club “Garibaldini” vanta già dalla nascita 45 iscritti, grazie all’impegno del Presidente Caligiuri Francesco. I partecipanti provenienti da tutta la Calabria sono stati numerosi e hanno garantito al successo dell’iniziativa che sicuramente si ripeterà anche nei prossimi anni. L’incontro del raduno si è svolto a P.zza G.Marconi e dopo una piacevole colazione offerta dal Comune e alla consegna ad ogni partecipante di una bandana con lo stemma del Club, si è partito per raggiungere la Sila attraversando numerosi paesi per concludersi al Ristorante “Granaro” per degustare prodotti tipici Calabresi.
Il Presidente Francesco Caligiuri

Pedaggi autostradali: in Italia i motociclisti pagano più di tutti
02/08/03 Lunardi annuncia aumenti dei pedaggi autostradali, Tremonti frena, gli italiani guardano e aspettano preoccupati. Intanto l'AISCAT, l'associazione che riunisce le società concessionarie, in un comunicato stampa afferma che "le tariffe autostradali italiane sono tra le più basse d'Europa a fronte di una rete tra le più sicure e confortevoli", proponendo un paragone impossibile con paesi come la Grecia (dove peraltro la rete autostradale è in rapida ristrutturazione, grazie ai fondi europei), il Portogallo, l'Ucraina e l'Ungheria; bontà loro, citano anche Francia e Spagna. Però "dimenticano" di dire che le autostrade francesi sono in assoluto le migliori in Europa per livello di manutenzione e qualità dei servizi, mentre nel paese iberico lo stato sta realizzando da alcuni anni - con manifesto disappunto delle concessionarie - una rete alternativa di autostrade gratuite di altissimo livello. Quanto all'affermazione che la rete italiana sarebbe tra le più sicure e confortevoli, viene il sospetto che i dirigenti dell'AISCAT si spostino soltanto in elicottero o che il loro vocabolario non contempli la parola "vergogna". La gestione della rete autostradale nel nostro paese è paragonabile ad una forma di taglieggiamento, dal momento che è quasi impossibile ricorrere a percorsi alternativi senza allungare in maniera inaccettabile i tempi di percorrenza. Del resto basta vedere quello che succede ogni volta che - prevedibilmente - alcuni milioni di autovetture si riversano sulle nostre autostrade in concomitanza con le ferie estive o altre importanti festività nazionali: code di ore ai caselli, ingorghi biblici, migliai di persone sequestrate per ore sotto il sole cocente o esposte al rischio di restare assiderate. Quando finalmente si riesce ad uscire da uno di questi gironi danteschi, il pedaggio (ma sarebbe meglio chiamarlo pizzo) viene sempre preteso, benché sia evidente la mancata prestazione del servizio. In tutto questo, i motociclisti sono gli utenti peggio trattati. Essi infatti pagano l'identico pedaggio degli automobilisti (ma in Francia pagano il 60%, in Austria il 70%, in Grecia il 50%) ma per loro non sono previsti servizi: niente meccanico, né gommista, né elettrauto; niente ricambi, né carro soccorso attrezzato per il trasporto delle moto, niente parcheggi e nemmeno il Telepass. Di corsie riservate, almeno alle stazioni più importanti, neanche a parlarne: anzi, ancora capita di vedere il cartello di divieto di transito alle moto nelle corsie Viacard-Fastpay. Un anno fa il ministro Lunardi, intervistato sull'argomento, si era detto disponibile ad esaminare la questione: a quanto pare deve essersene dimenticato. Dovremo lanciare una massiccia campagna per l'autoriduzione del pedaggio? Va bene, ma poi non si dica che vogliamo fare i furbi.

"Riccardo Forte"

Coordinamento Motociclisti
Via Camillo De Lellis 8 - 00151 ROMA tel/fax 0658201177
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Colaninno riporta in Italia la Piaggio?
29/07/03 In anni di mondializzazione e produzioni decentrate potrebbe far sorridere, ma, affettivamente, fa piacere che un mito come Vespa ritorni alle sue origini nazionali.
Pare infatti definito l'accordo fra l'attuale azionista di maggioranza del gruppo Piaggio: il fondo tedesco Morgan Grenfell Private Equity e la società IMMSI di Roberto Colaninno, dopo la firma preliminare apposta venerdì 25 luglio.
Tornerà quindi in Italia (anche se le percentuali proprietarie sono più articolate) un patrimonio storico e culturale, oltre che economico, di valore inestimabile, pur gravato da un indebitamento vicino ai 600 milioni di Euro, con un pool di Banche.
Naturalmente si tratta del passaggio da un gruppo finanziario ad un altro, ed è difficile immaginare se e quanta passione per gli scooter vi si possa trovare.
La nostra speranza è che i tecnici ed il marketing Piaggio siano messi nelle migliori condizioni per sfornare mezzi innovativi e fantasiosi come, soprattutto nell'ultimo periodo, abbiamo visto e che non prevalgano invece speculazioni finanziarie di breve periodo che non farebbero certo bene all'immagine del gruppo Derby, Gilera, Piaggio, Vespa.
Insomma speriamo che a Colaninno piaccia 'guidare' la Vespa e lo faccia con la stessa passione degli altri 'semplici' proprietari.

 

Modifiche al Codice della Strada
22/07/03 Ecco il testo della lettera inviata dal Coordinamento Motociclisti ai parlamentari della Commissione Trasporti riguardo alle modifica al decreto Lunardi sul Codice della Strada.

"Gentile onorevole,
constatiamo con grande disappunto che, benché si tratti di una materia di enorme importanza per il Paese e soprattutto per i cittadini italiani, il codice della strada continua ad essere sottratto alla discussione parlamentare per essere modificato attraverso il ricorso, reiterato ed ingiustificato, allo strumento del decreto legge. Come abbiamo più volte denunciato, in questo modo non è possibile realizzare un testo legislativo efficace e razionale, ma soltanto un coacervo di provvedimenti pasticciati, irrazionali e spesso in contrddizione tra loro. Già il precedente codice varato nel 1992 aveva evidenziato negli anni questi difetti, tanto da richiedere frequenti correzioni; ora, a causa del percorso frettoloso che il governo ha scelto, ci avviamo a
percorrere la stessa strada. I primi segni si sono già visti nei mesi passati, e gli altri non tarderanno a mostrarsi in tutta la loro evidenza.
Indubbiamente è nelle prerogative del governo e del parlamento stabilire l'agenda dei lavori, perciò noi non abbiamo la pretesa di imporre quelle che, anostro modo di vedere, dovrebbero essere le priorità. E' certo però che i cittadini terranno nel dovuto conto il peso che governo e parlamento hanno dato alle varie materie in discussione, in relazione all'interesse generale, e faranno le scelte
che riterranno più opportune quando sarà il momento di esprimersi attraverso il voto.
La circolazione stradale nel nostro paese è ormai diventato un problema di gravità pari a quella di una calamità naturale e il fatto che venga affrontato in maniera così sbrigativa e raffazzonata, mentre altri provvedimenti, le cui ricadute sulla vita quotidiana degli italiani sono enormemente più lievi, hanno ricevuto fino ad oggi ben altra attenzione, non può che essere motivo di scontento e di delusione.
Ma, come dice un vecchio adagio, bisogna fare buon viso a cattivo gioco. Perciò, pur profondamente amareggiati per i motivi sopra esposti, coltiviamo ancora qualche speranza che, da parte del Parlamento, vi sia la volontà di ascoltare la voce dei cittadini.
Sapendo che nei prossimi giorni saranno in discussione alla Camera numerosi emendamenti al decreto Lunardi sul Codice della Strada, in vista della sua conversione in legge, desideriamo chiederle di sostenere le modifiche che qui sotto proponiamo.

Casco (art. 171):
ben pochi se ne sono accorti, ma le sanzioni previste per chi non indossa il casco, oltre ad essere discriminatorie nei confronti dei motociclisti, puniti in maniera ben più pesante di chi non fa uso della cintura di sicurezza, sono anche irragionevolmente severe. Infatti, mentre chi viene sorpreso senza cintura (condizione meno evidente di quella di chi non indossa il casco, cosa che rende più facile l'elusione dei controlli) subisce una contravvenzione accompagnata dalla decurtazione di 5 punti, chi omette di indossare il casco (o non lo allaccia correttamente), è soggetto al pagamento della stessa sanzione, alla sottrazione di 3 punti ed al fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni! Negli ultimi anni molte famiglie si sono dotate di un ciclomotore o di una motocicletta per risolvere i problemi di mobilità nelle città sempre più soffocate dalle automobili: imporre il fermo amministrativo significa impedire a tutti gli altri componenti della famiglia di farne uso. Già questo appare palesemente ingiusto e vessatorio oltre che probabilmente incostituzionale; inoltre, la più immediata conseguenza sarà quella di costringere l'intera famiglia ad
utilizzare l'automobile, contribuendo così ad aumentare traffico ed inquinamento.
Un'altra innovazione, a nostro avviso ingiustificata e che mortificherà un'area di mercato ed una fetta di consumatori che avevano appena cominciato ad emergere, è l'introduzione del casco obbligatorio anche per quanto riguarda i motoveicoli a 3 o 4 ruote (salvo il caso in cui siano dotati di carrozzeria chiusa o cellula di sicurezza a prova d'urto, impropriamente definita nel decreto "prova di crash": serve ricordare che i testi di legge vanno scritti nella lingua ufficiale della Repubblica?). Questi mezzi, comunemente noti con il nome di "Trike" se a tre ruote (il nome è americano, come l'origine di questi veicoli, costituiti da un retrotreno di derivazione automobilistica ed un avantreno-posto guida motociclistico) e "Quad" o "ATV" (abbreviazioni, rispettivamente, di quadriciclo e All Terrain Vehicle, veicolo per tutti i terreni), hanno caratteristiche tali da rendere superfluo l'uso del casco, per varie ragioni che, per brevità, non possono qui essere illustrate in maniera dettagliata. E' importante notare però che le caratteristiche fisiche e dinamiche dei "trike", nonché il loro peso e la posizione di conducente e passeggeri, rendono estremamente
improbabile che, in caso di incidente, questi possano riportare lesioni alla testa. Le possibilità che ciò avvenga non sono certamente superiori a quelle di una caduta nel bagno di casa o per le scale: secondo logica, dunque, si dovrebbe imporre il casco anche in questi frangenti.
Per quanto riguarda i "quad" o "atv", oltre a quanto già detto per i "trike", va tenuto conto del fatto che questi veicoli hanno prestazioni limitate per legge (non possono superare la velocità di 80 km/h) e la loro destinazione è soprattutto cittadina o rurale, comunque a breve raggio. Il principale vantaggio di questi mezzi è che hanno ingombri e prestazioni analoghi a
degli scooter di piccola cilindrata ma, avendo quattro ruote, sono una valida soluzione per chi, per scelta o per invalidità, non può fare uso di mezzi a due ruote. Negli ultimi mesi questi veicoli stavano cominciando a conquistare crescenti fette di mercato, pur rimanendo in una nicchia, ed è indubbio che il loro successo era dovuto anche al fatto di non richiedere l'uso del casco. L'estensione di tale obbligo avrà sicuramente un impatto negativo sui volumi di vendita di questi mezzi, senza peraltro dare un contributo apprezzabile alla sicurezza stradale.
CHIEDIAMO QUINDI :
1 - LA CANCELLAZIONE DELL'OBBLIGO DEL CASCO SUI MOTOVEICOLI A 3 O 4 RUOTE ("Trike" o tricicli, "Quad" o "ATV")
al comma 1 sostituire la parola "motoveicoli" con la parola "motocicli" e aggiungere di seguito le parole ", anche se dotati di carrozzino laterale";
al comma 1-bis, lettera a), togliere le parole "dotati di carrozzeria chiusa";
al comma 1-bis, lettera b), sostituire le parole "a due o tre ruote dotati di cellula di sicurezza a prova di crash" con le parole "a due ruote dotati di cellula di sicurezza a prova di collisione";
2 - LA CANCELLAZIONE DELLA SANZIONE ACCESSORIA DEL FERMO AMMINISTRATIVO E L'EQUIPARAZIONE DELLE SANZIONI PREVISTE PER IL MANCATO USO DI CASCO E CINTURE:
al comma 3 aggiungere le parole: "Se la violazione è commessa da conducente minorenne,";

Uso delle luci nella marcia diurna (artt. 152 e 153)
Empiricamente, a qualcuno potrà sembrare utile e vantaggioso, ai fini di una maggiore sicurezza di marcia, tenere le luci accese di giorno ed in condizioni di visibilità normale. In realtà, questo non è mai stato dimostrato, mentre ci sono numerose ricerche che evidenziano l'assoluta inutilità e, per certi versi, addirittura gli effetti controproducenti di questa misura. Nè appare appropriato fare paragoni con certi paesi scandinavi (Svezia e Finlandia) dove tale obbligo vige da svariati anni. Infatti in quei paesi non solo le condizioni di visibilità e di luce sono spesso insufficienti, soprattutto nel periodo invernale, ma le caratteristiche delle strade (in gran parte ampie e diritte) e la bassa densità del traffico fanno sì che non sia possibile - se non in minima parte - applicare in Italia le esperienze lì condotte. Questo sul piano generale.
C'è però un aspetto della questione che per noi, in quanto motociclisti, è fonte di preoccupazione e inquietudine. Come sicuramente anche lei avrà avuto modo di notare in passato, generalmente i motociclisti da sempre viaggiano con il faro acceso, pur senza esservi obbligati dalla legge. Addirittura alcuni anni fa, quando entrò in vigore il Nuovo Codice della Strada (allora il Ministro dei Trasporti era Tesini), la norma era stata modificata per PROIBIRE l'uso diurno delle luci, provocando una pioggia di proteste da parte dei motociclisti, subito colpiti da severissimi Carabinieri pronti a far rispettare la norma. In seguito, questa venne modificata rispristinando l'obbligo nelle ore serali e notturne e in tutti i casi di scarsa visibilità e consentendone l'uso
facoltativo nelle ore diurne. In tutto il mondo i motociclisti viaggiano con il faro acceso per distinguersi dagli altri veicoli. Anche se, in realtà, tenere il faro acceso di giorno non rende meglio visibili agli altri utenti della strada, certamente permette di capire se il veicolo che che sta arrivando è una moto o altro. Questo elementare principio di "autodifesa" dei motociclisti ha funzionato abbastanza bene (anche se, dopo un incidente, la giustificazione più frequente dell'automobilista è "non ti ho visto") finché non è diventato obbligatorio per tutti.
Adesso che le strade sono "adornate" dalle luminarie di auto, moto, autobus e camion, distinguere una moto da un altro veicolo non è più possibile. Anzi, molto spesso le moto "annegano" in un oceano di luci e nessuno le nota più. Soprattutto nessuno le nota più in tempo per evitarle.
Ci sono altre conseguenze negative di questa misura, come il maggior consumo di carburante, la più rapida usura degli accumulatori e la conseguente loro sostituzione più frequente, l'ulteriore contributo al riscaldamento ambientale, l'effetto "luminescenza", ecc. Sono però tutti argomenti che, pur importanti, non intendiamo sviscerare ora. Quel che ci interessa è creare condizioni di maggiore sicurezza per i motociclisti.
CHIEDIAMO IL RIPRISTINO DELLA PRECEDENTE FORMULAZIONE DEGLI ARTT.152 E 153 DEL D.LEG. 30/4/1992 n.285
===
Contestazione immediata delle violazioni (art. 201)
L'incremento del numero di casi in cui è possibile non procedere alla contestazione immediata, con l'aggiunta dei seguenti casi:
- impossibilità di raggiungere un veicolo lanciato ad eccessiva velocità;
- attraversamento di un incrocio con il semaforo indicante la luce rossa;
- sorpasso vietato;
rappresenta una contraddizione palese e grossolana dello spirito (dichiarato) con cui il decreto è stato concepito. A cosa serve introdurre la patente a punti, la cui efficacia è determinata dalla contestazione delle violazioni sul posto, se allo stesso tempo si
consente di omettere tale procedura? Oltretutto le violazioni per le quali viene a cadere l'obbligo di contestazione immediata sono tra le più gravi e pericolose. Dunque, se un automobilista passa con il rosso a velocità sostenuta, si consente alle forze di polizia di limitarsi ad annotarne il numero di targa, lasciando così che il pericolo costituito dalla sua condotta continui a sussistere finché non deciderà di fermarsi o verrà fermato dall'incidente che egli stesso avrà provocato. In questo modo viene meno l'attività di prevenzione e si permette a chi dispone di sufficienti mezzi finanziari di ignorare le regole fondamentali della circolazione e della convivenza civile, e si annulla fin dal suo nascere qualsiasi effetto deterrente derivante dal meccanismo della patente a punti. In compenso, unica nota "positiva", è assicurato l'incremento dei proventi delle contravvenzioni, grazie al pesante aumento delle sanzioni. Va inoltre considerato che la contestazione immediata - peraltro abituale in tutti i paesi del mondo, anche in quelli comunemente considerati meno sviluppati del nostro - spesso consente di accertare altre irregolarità (per esempio lo stato di ebbrezza) e perfino di condotte criminose (furto dell'auto, guida senza patente o con patente revocata, ecc.).
CHEDIAMO CHE VENGA RIPRISTINATO L'OBBLIGO DI CONTESTAZIONE IMMEDIATA PER TUTTE LE VIOLAZIONI

Infine, avendo appreso dagli organi di informazione l'esistenza di una proposta che introdurrebbe l'obbligo di versare una cauzione in caso di ricorso, dichiariamo la nostra assoluta contrarietà. L'obbligo di cauzione, in un paese come il nostro dove i tempi della giustizia superano regolarmente ogni limite di ragionevolezza e gli errori dello Stato e dei suoi organismi periferici a danno dei cittadini sono all'ordine del giorno (basti ricordare le cosiddette "cartelle pazze", le richieste di pagamento di tasse automobilistiche non dovute o già pagate, le multe "impossibili" e le "targhe clonate", eccetera) rappresenta niente altro che una ulteriore dimostrazione di prepotenza ed una probabile lesione del diritto costituzionale alla difesa.
Confidando nel suo interessamento, restiamo a sua disposizione per ogni chiarimento.

Cordiali saluti
Coordinamento Motociclisti
il presidente Riccardo Forte"

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In pista con il Tmax 500 alla Yamaha Fest
15/07/03 IL YAMAHA fest è ormai divenuto un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati ed utenti della marca dei tre diapason.
Quest'anno, su richiesta del TMAX club, la festa sarà estesa ufficialmente al prodigo
ramo degli scooter ed il TMAX 500 avrà il privilegio di avere 2 sessioni in pista interamente a lui dedicate. Quindi gli appassionati proprietari del fortunato scooter di Iwata potranno vivere una nuova esperienza e confrontarsi con nuovi obbiettivi.
L'evento è programmato per Sabato 19 e domenica 20 luglio prossimi e quelli che volessero partecipare sono invitati a collegarsi con il sito www.tmaxclub.it per rilasciare i dati personali. BUONA PISTA A TUTTI !!

Dal Giappone: R5 Club Asozan
10/07/03 Riceviamo una segnalazione direttamente dal Giappone riguardante questo Club di appassionati proprietari di Yamaha Tmax 500, che loro chiamano sportivamente 'R5'. Al di là delle difficoltà linguistiche, il sito merita sicuramente una visita per le bellissime special come quella che vedete qui a fianco e per i panorami, le gite e tante altre cose interessanti. Questo il link:
www.geocities.jp/asozan_r5

Difendiamo i nostri diritti!
26/06/03 I motociclisti, questo lo sappiamo tutti, non hanno mai goduto di particolare benevolenza, fin dagli albori del motociclismo ed in
ogni parte del mondo. Vuoi perché - soprattutto agli inizi - erano considerati gente bizzarra (chi glielo fa fare ad andare in giro su un arnese instabile e rumoroso, quando potrebbero viaggiare su mezzi ben più comodi?) e perennemente sporchi di grasso e polvere, vuoi perché una certa filmografia li ha sempre dipinti a tinte alquanto fosche. Poi c'è stato un periodo - più o meno dai "favolosi anni '60" fino alla metà degli anni '70 - durante il quale sono stati quasi dimenticati. Probabilmente quella è stata l'epoca migliore per gli appassionati delle due ruote, liberi di andarsene in giro senza troppi obblighi e preoccupazioni e nella sostanziale (e a volte eccessiva) indifferenza delle istituzioni. Poi quel periodo è finito e gli occhi del governo hanno cominciato ad osservarci con intenzioni non sempre benevole e talvolta piuttosto rapaci. Questa tendenza è andata facendosi via via più marcata e sono arrivati i primi segnali: IVA pesante, aumento del bollo e dei passaggi di proprietà, una-tantum e tasse varie e fantasiose, divieti e nuovi obblighi...
Il processo di unificazione europea ha portato con sé gioie e dolori per tutti, ma per i motociclisti italiani i dolori - o le preoccupazioni - sono stati sicuramente più evidenti delle gioie, anche perché - a differenza dei loro omologhi degli altri paesi - non avevano un'organizzazione (la FMI, come pure le altre federazioni nazionali, non ha mai brillato in questo campo) che ne tutelasse i diritti e ne rappresentasse le istanze.
Per questo, nel giugno 1991, è nato il Coordinamento Motociclisti che, due anni dopo, ha aderito alla FEM (oggi FEMA), organo di rappresentanza dei motociclisti europei nei confronti delle istituzioni comunitarie (Commissione e Parlamento).
Nel corso di questi dodici anni, il CM si è fatto conoscere nell'ambiente motociclistico come in quello istituzionale e, nonostante le scarsissime risorse economiche ed umane, è riuscito ad ottenere alcuni importanti risultati e a mettere in luce alcune questioni a lungo ignorate o sottovalutate perfino tra i motociclisti. Tra queste, merita senz'altro di essere ricordato il problema dei guard rail, di cui si è parlato recentemente anche in una puntata del programma televisivo "Report", realizzata appunto con la collaborazione del Coordinamento Motociclisti.
Ora nuovi problemi si profilano per i motociclisti italiani: la decisione della Polizia Stradale di Savona di imporre, su alcune strade della
provincia, limiti di velocità differenziati per moto e auto (rispettivamente 60 e 80) e scortare, dopo averli riuniti in gruppi, i motociclisti che vi transitano; si vocifera di provvedimenti analoghi nel Veneto; in ampie aree dell'Emilia Romagna e della Lombardia e in vari comuni, soprattutto nel periodo invernale, i divieti di circolazione colpiscono indiscriminatamente le due ruote a motore; per non citare il controllo dei
gas di scarico, di cui si parla con sempre maggiore insistenza, l'annosa questione dei pedaggi autostradali, la cronica carenza di spazi di sosta nelle città, il disastroso stato delle strade, lo scarso numero di circuiti dove sfogare in sicurezza la propria passione ed il loro costo proibitivo, eccetera. Insomma, andare in moto sta diventando sempre più fonte di pensieri e preoccupazioni. Eppure, sembra che i motociclisti italiani non se ne cruccino molto.
Alcuni mesi fa, in Svizzera, si è diffusa la notizia che il governo avesse allo studio l'ipotesi di introdurre durissime misure repressive, tra
cui la limitazione meccanica della velocità delle moto a 80 km/h: è bastato che si diffondesse questa voce, perché motociclisti e operatori (concessionari, rivenditori di accessori, meccanici) si organizzassero per contrastare i piani del governo. In poche settimane è nata un'associazione per i diritti dei motociclisti (IG-Motorrad) che ha raccolto ben 210.000 firme e alcune migliaia di soci ed ha organizzato una manifestazione di protesta che, lo scorso 17 maggio, ha visto confluire a Berna 35.000 motociclisti da ogni angolo del paese, provocando il blocco quasi totale della rete autostradale elvetica.
In Italia invece è un tutto un fiorire di nuove associazioni: contro il caro-piste, contro i guard-rail, contro il caro-assicurazioni e così via. Nella maggior parte dei casi, esaurita la spinta dell'entusiasmo iniziale, queste organizzazioni sopravvivono in ambito locale oppure scompaiono nel nulla, mentre i problemi restano.
Il nostro paese, con circa nove milioni di veicoli a due ruote, ha un potenziale enorme in termini di potere contrattuale e capacità di influenza sulle politiche della mobilità e su tutto ciò che gravità intorno ad essa, ma non riesce fare nemmeno quello che fanno gli amici svizzeri.
L'Italia può a ragione fregiarsi del titolo di "patria del motociclismo": qui sono nati i marchi che hanno fatto la storia della moto, qui i campioni, le corse, i circuiti, le innovazioni tecniche ed i progettisti più celebrati. Molti italiani, quando escono di casa ed inforcano la loro moto, si sentono depositari di questo patrimonio tecnologico e sportivo e spesso lo dimostrano esagerando su qualche invitante strada statale (e sarebbe bene che se ne astenessero); gli stessi però si adattano senza discutere (o, al massimo, mugugnando sommessamente) ad ogni
ingiustizia o vessazione di cui sono sempre più spesso fatti oggetto. E non si rendono conto che, così facendo, non solo rinunciano ai loro diritti sacrosanti, ma contribuiscono alla progressiva distruzione di un patrimonio che è anche culturale.
Sembra proprio che gli italiani siano incapaci di organizzarsi e di rivendicare i loro diritti, preferendo trovare, di volta in volta, una soluzione individuale ("scorciatoia") ai problemi. Alla faccia di quel detto che recita: "l'unione fa la forza".
Ma cambiare è possibile, purché se ne abbia la volontà. Il Coordinamento Motociclisti è nato per questo, ma ha bisogno del sostegno di tutti, nell'interesse di tutti. Non ha partiti alle spalle, né interessi economici, ma solo la voglia di far rispettare i motociclisti ed i loro diritti, perché i motociclisti non sono cittadini di serie B.
Questa lettera vuole essere un invito a tutti - singoli motociclisti, gruppi, associazioni, aziende e stampa del settore - a fare ciascuno la sua parte per sostenere il CM e metterlo in condizione di far pesare la NOSTRA voce. Alternative, purtroppo, non ce ne sono.
Riccardo Forte, presidente del Coordinamento Motociclisti
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L'iscrizione al CM può essere effettuata tramite versamento o bonifico sul C/C postale n.57626004 intestato a Associazione Coordinamento Motociclisti, ABI 07601 CAB 03200, indicando recapito e dati anagrafici. Quote: Simpatizzante 5 euro, Ordinario 15 euro, Sostenitore 30 euro (indicare taglia per felpa o maglietta)

PROVA IN PISTA IL PEUGEOT JET FORCE!
12/06/03Quattro domeniche in pista per testare in anteprima le qualità del supersportivo modello della Casa del leone.
15 giugno 2003, Pista Happy Valley, S.S. 16 Adriatica, 74, Pinarella di Cervia (RA)
22 giugno 2003, Pista Le Sirene, Via Ivrea, 41, Cavaglià (BI)
29 giugno 2003, Pista Azzurra, Strada Prov.le Jesolana , Lido di Jesolo (VE)
6 luglio 2003 Pista Big Kart, Via G. Di Vittorio, Rozzano (MI) 
Dopo l'emozionante esperienza vissuta sul circuito kart di Cipro, Peugeot ha pensato bene di offrire a tutti gli appassionati l'ebbrezza della pista con JetForce.
Le prove si svolgeranno dalle 9 alle 18:30 sotto la supervisione di un Istruttore Federale e con la piena garanzia di sicurezza e serietà di Peugeot Motocycles (ad ogni tester verranno forniti corpetto, ginocchiere, gomitiere, guanti e casco). Ma non finisce qui, avrai a disposizione un Open Bar, spogliatoi, servizio ristoro e a tutti i partecipanti splendidi gadget in omaggio.
Per prenotare entra in un concessionario Peugeot o vai su Jetforce.it oppure chiama il numero verde 800-015800*.
CyberScooter sarà presente alla giornata del 6 luglio e invita tutti i soci e i lettori a partecipare prenotando prima possibile.
* Portati un documento d’identità, età minima 14 anni, i minorenni devono essere accompagnati da un genitore o tutore legale, e ricorda, se vuoi provare la potenza del 125 dovrai essere munito di patente A.

1° RADUNO MAXISCOOTER "GARIBALDINI" (CZ)
10/06/03Soveria Mannelli 03/08/2003
Ciò che vi andiamo a presentare è l'evento più importante mai organizzato in Calabria. L'iniziativa parte da un piccolo paese della Presila: Soveria Mannelli "la città dell idee". Con grande soddisfazione che il Club Invita i Soci e non a partecipare al primo "incontro di maxiscooter". Occasione questa, per vivere insieme le emozioni che questi mezzi possono offrire, ma soprattutto di conoscere nuovi paesaggi, nuove città, nuove strade, nuovi amici al tanto divertimento.
Il Presidente: Francesco Caligiuri

YAMAHA TMAX 500 'BLACK EDITION'
29/05/03 Mentre in Italia si fantastica su possibili nuove versioni del'apprezzato megascooter giapponese: tre cilindri, 600cc o 750cc ad iniezione, ruote da 15" etc, tutte notizie assolutamente non confermate dall'importatore italiano, nella sua patria natale è stata presentata una versione denominata “XP500C TMAX Black Edition".
Non vi precipitate nelle Concessionarie sottocasa perché al momento non ne è prevista l'importazione, ma non è detto che 'facendo pressione' Belgarda non lo prenda in considerazione.
La novità è ghiotta solo dal punto di vista estetico, visto che le modifiche rispetto alla versione 2003 si riducono ad una grafica differente della strumentazione, al cupolino sportivo e ad un differente rivestimento della sella, con il logo Tmax sullo schienalino. In compenso la verniciatura mixa nero lucido e nero opaco, con un risultato estetico veramente azzeccato e grintoso.
Il prezzo in Yen è praticamente lo stesso della versione 'standard': 750.000, anziché 740.000.
Per ulteriori dettagli potete curiosare a questi link:
http://www.yamaha-motor.co.jp/news/2003-04-14/03_tmax-e.html
http://www.yamaha-motor.co.jp/mc/tmax-black/index.html
Un grazie a Marco di Bolzano per la segnalazione!

 

 

SCOOTER RADUNO COSTA DE AZAHAR 2003 (SP)
22/05/03Riceviamo e pubblichiamo quest'invito dalla Spagna:
28 y 29 de junio.
-Organiza: Megascooter Club Castellón
-Lugar: Castellón (España), a 200 kms al sur de Barcelona y 80 kms al norte de Valencia.
-Actividades: ruta “Montaña y Mar”, con visitas a los castillos mas emblemáticos de la provincia, como el de Villafames o Peñiscola, por unas carreteras de impresionantes curvitas. No faltará tiempo para un chapuzón en la playa, la emoción de una tienta de vaquillas y otros juegos en scooter o a pie. Por supuesto se disfrutará de la excelente gastronomía de la zona.
- Nota: Será la primera Megascooter Concentración de España.
Información: teléfono 670 271 587 (Gaizka Garmendia)
E-mail: pantheon130@aolavant.com
Web: www.megascooter.info

 

 

 

RADUNO BENEFICO A BIELLA  OASI ZEGNA
06/05/03 Il Vespa Club Biella In collaborazione con: LAMBRETTA CLUB PIEMONTE E VALLE D’AOSTA, MOTO CLUB AVILIANUM e con la partecipazione straordinaria dei Volkswagen Maggiolini
organizza per: Domenica 18 Maggio 2003
"Due ruote per l'Orsa Maggiore" Memorial Ernestino e Paolo
Programma:
8,30 - Ritrovo in Biella centro (Piazza Martiri della Libertà).
11,00 - Partenza giro turistico per la valli Biellesi , con destinazione Bielmonte - Oasi Zegna (30 km circa).
12,30 - Aperitivo.
13,00 - Sosta per il pranzo al sacco (non fornito), oppure pranzo presso ristorante convenzionato (non compresa nella quota d'iscrizione) Albergo Ristorante Bucaneve – Bielmonte.
15,00 - Premiazioni e commiato.
La quota di iscrizione di 8 euro comprende: ricordo della manifestazione, colazione, aperitivo ed una corsa gratuita sul Rollbarun
Pranzo 15 euro.
La quota d'iscrizione sarà interamente devoluta alla struttura realizzata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Sezione provinciale di Biella, Hospice Orsa Maggiore. 
LE ISCRIZIONI SONO APERTE A TUTTI I MEZZI PROVVISTI DI DUE RUOTE E UN MOTORE D’EPOCA E MODERNE, E CHIUSE AL RAGGIUNGIMENTO DI 350 ISCRITTI. SONO MOLTO GRADITE LE PRENOTAZIONI.
Per informazioni:
www.vespaclubbiella.it
Email: biella@vespaclub.it
Longhi Nicola: Tel./Fax. 01521262
Bertoloni Mauro: Tel. 015474181
Meriglio Remigio tel. 3287542307
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla scorsa edizione (2002) del nostro raduno. La Vostra partecipazione ci ha permesso di devolvere in beneficenza all’Hospice l’Orsa Maggiore la somma di 3000 Euro.
Vi aspettiamo numerosi !!!!!

 

 

 

IV MEMORIAL SPADINO - Traforo del Monte Bianco, 22/3/2003
15/04/03 Confermando la tendenza degli anni precedenti, è cresciuto ancora - siamo ormai a quota settecento - il numero dei motociclisti che lo scorso 22 marzo si sono ritrovati ai piedi del Monte Bianco per partecipare alla quarta edizione del Memorial Spadino. La manifestazione è stata organizzata dal Coordinamento Motociclisti per ricordare Pier Lucio "Spadino" Tinazzi (il vigilante motociclista deceduto il 24 marzo del 1999 nel tentativo di strappare un automobilista alle fiamme che avevano inveso la galleria) e per sollecitare le istituzioni a fare di più nel campo della sicurezza stradale, a cominciare dalla eliminazione dei guard rail, che rappresentano una minaccia costante nei confronti dei motociclisti. Come è stato ricordato durante la cerimonia, alla quale era presente anche un'ottantina di "motard" della Fédération Française des Motards en Colére, molto attivi in Francia proprio su questo fronte, sono almeno sette i motociclisti che, nel corso del 2002, hanno perso la vita a causa di un guard rail: tra questi, la collaudatrice della Ducati Lea Bisceglie e l'ex importatore HD e Triumph Carlo Talamo. Parole di rimprovero sono state rivolte al governo per non essere stato capace - o non averne avuto la volontà - di portare a termine la riforma del Codice della Strada: la delega infatti è ormai scaduta ed è concreto il rischio che si debba ricominciare daccapo, con un ulteriore e imprevedibile allungamento dei tempi. Non poteva mancare un accenno alla nuova guerra appena cominciata, con un richiamo ai valori di amicizia e tolleranza, da sempre patrimonio dei motociclisti di tutto il mondo.
Terminata la cerimonia, i motociclisti si sono spostati nel vicino piazzale della funivia dove l'associazione dei commercianti ed il Comune di Courmayeur hanno offerto loro uno spuntino a base di prodotti tipici locali che sono stati, naturalmente, molto apprezzati.
Riccardo Forte
presidente Coordinamento Motociclisti
www.cmfem.it

 

 

SCOOP: PEUGEOT JET FORCE RACING
08/04/03 In attesa di rientrare in redazione e pubblicare un ampio reportage sulla presentazione a Cipro del nuovissimo scooter sportivo di Peugeot, un'anteprima tratta dalle prove sulla pista di Larnaca della versione 150cc 'racing' di quello che potrebbe il essere il nuovo riferimento per gli appassionati più grintosi. A risentirci presto nella sezione Modelli.

NUOVO PIAGGIO X9 EVOLUTION
17/03/03 Periodo prolifico per il gruppo Piaggio: dopo la Vespa Granturismo ed in attesa del Gilera Nexus, ecco le prime immagini ed informazioni del nuovo X9 Evolution.
Arriva a fine marzo la versione 200 e a fine Aprile quella da 500cc, entrambe già conformi alle normative Euro 2, con 'evoluzioni' che spaziano dal''aspetto estetico a quelli telaistici e di motore.
Tra le modifiche più appariscenti gli specchietti retrovisori, verniciati nel colore della carrozzeria, abbinati agli indicatori di direzione, come sembra dettare la moda del momento. Al posto delle 'vecchie' frecce troviamo due griglie brunite, la sella mostra una doppia cucitura e la coda disegna un diverso andamento. Le modifiche comuni ad entrambe le versioni continuano con i proiettori cromati, una 'V' più slanciata fra i fari anteriori, nuovi loghi cromati e nuove grafiche della strumentazione. Sempre accesi i fari come vuole la legge dal gennaio 2003.
Venendo in particolare la versione da 198cc guadagna il parabrezza reglolabile su tre posizioni, la sella apribile con un pulsante nel retroscudo, il catalizzatore a due vie ed il sistema ad aria secondaria SAS.
Più sostanziosi gl'interventi al modello da 460cc, che viene equipaggiato con una nuova forcella da 41mm, nuovo cerchio posteriore a 5 razze e nuove pinze flottanti Brembo Serie Oro, per quanto riguarda la ciclistica. Il motore dispone di una diversa mappatura della centralina, nuove pulegge del cambio a variazione continua, il dispositivo di autospegnimento motore in caso di caduta, oltre ad una nuova marmitta e al carter motore che riprende il design inaugurato dal Beverly 500.
Per quanto riguarda la dotazione, il sistema radio interfono PICS viene montato di serie e la sella viene aperta da un sistema radiocomandato a distanza.
Non sono ancora stati comunicati i prezzi ma pensiamo che non si discosteranno molto da quelli attuali e questa è senz'altro una buona notizia. Del resto dopo quasi 75.000 pezzi venduti nelle varie versioni, Piaggio non ha certo intenzione di lasciare spazio alla concorrenza.
Vi rimandiamo prima possibile ad un test su strada per toccare con mano e verificare l'Evolution nelle qualità dinamiche.

 

Eccola: nuova Vespa Granturismo
25/02/03 Dopo alcune indiscrezioni e foto 'rubate' ai collaudatori nei pressi di Pontedera, ecco la prima immagine ufficiale della Vespa del terzo millennio.
Si chiama "Granturismo", un nome che evoca i modelli più prestazionali della gamma Vespa, che dal 1946 ad oggi, totalizza ben 138 versioni.
Il non facile lavoro dei designer di Pontedera è riuscito a sintetizzare le linee classiche della PX con quelle più moderne della recente gamma ET4. E così, come negli anni d'oro si ripropone la doppia gamma, con due scocche, naturalmente in acciaio: la prima più agile e compatta denominata ET4 nelle cilindrate di 50, 125 e 150cc, e la Granturismo più importante e turistica, disponibile da fine Marzo in tutta Europa nelle cilindrate di 125 e 200cc.
I moderni propulsori già omologati Euro 2 sono a quattro tempi, quattro valvole e dispongono di raffreddamento a liquido. L'evoluzione si estende alla ciclistica, con due freni a disco e le ruote da 12 pollici.
Aspettiamo quindi con grande curiosità l'imminente test di 'un mito viaggiante'.
Ancora sconosciuti i prezzi, che potrebbero non discostarsi molto da quelli della linea Piaggio Beverly.
Naturalmente Granturismo non sostituisce, ma affianca, la vendutissima PX, anche perché di quest'ultima si vocifera un futuro modello con motore a quattro tempi e cambio sequenziale, insomma dopo 57 anni, per Vespa, il futuro rimane pieno di sorprese.

Sostenete il Coordinamento Motociclisti!
20/02/03 Cari amici e compagni di strada,
ritengo inutile fare lunghi giri di parole che potrebbero annoiarvi e forse avere anche un sapore un po' ipocrita, per cui andrò subito al sodo. Il motivo per il quale vi invio questo breve scritto è per chiedervi di sostenere il Coordinamento Motociclisti e fare in modo che possa continuare a svolgere la sua attività - che, vi ricordo, prosegue senza interruzione dal 1991 - in difesa dei diritti dei motociclisti. Quando parlo di diritti non mi riferisco soltanto a questioni annose come quella dei pedaggi autostradali o dei sempre più frequenti - e odiosi in quanto discriminatori - divieti di circolazione per motivi ambientali, ma anche al problema, sempre più grave, della sicurezza delle strade.
Come sapete, in questi anni non abbiamo mai abbassato la guardia e abbiamo usato ogni mezzo di pressione per portare alla pubblica attenzione questi argomenti. Abbiamo fatto fare interrogazioni parlamentari, presentato reclami alla Commissione Europea, ci siamo rivolti al governo, ai ministri, ai parlamentari ed alle autorità locali. Siamo riusciti in varie occasioni ad ottenere l'attenzione di stampa, radio e televisione e qualche risultato si è visto. Ma non è abbastanza, i problemi che i motociclisti debbono affrontare quotidianamente sono molti e richiedono un lavoro costante da parte di tutti. Per questo abbiamo bisogno del vostro sostegno, sia economico che pratico.
In parole povere, vi chiediamo di aderire - singolarmente o come gruppo - al CM e di partecipare alle iniziative che metteremo in campo di volta in volta.
Se deciderete di aderire individualmente, potrete scegliere tra queste tre forme di iscrizione:
Socio simpatizzante: solo tessera e adesivi, 5 euro/anno
Socio Ordinario: tessera, adesivi e marsupio (oppure portadocumenti più spilla), 15 euro/anno
Socio Sostenitore: tessera, adesivi, marsupio (oppure portadocumenti più spilla) e felpa (oppure due T-Shirt), 30 euro/anno
Il versamento della quota di iscrizione può essere effettuato tramite bollettino postale sul C/C 57626004 oppure con bonifico bancario sul C/C 57626004 ABI 07601 CAB 03200.
Insieme al versamento vanno indicati i seguenti dati: Nome, cognome, indirizzo completo, tel/fax/e-mail, luogo e data di nascita, taglia per la felpa/maglietta, eventuali dati aggiuntivi (tipo di moto, club di appartenenza, ecc.).
Vi ricordo che potete visitare il nostro sito all'URL www.cmfem.it (stiamo facendo alcuni aggiornamenti interessanti proprio in questi giorni).
Vi ricordo anche che il
22 marzo alle 15 ci troveremo, come avviene ormai da 4 anni, a Morgex (AO) per andare insieme fino all'ingresso del tunnel del Monte Bianco e ricordare Pierlucio "SPADINO" Tinazzi, il motociclista che perse la vita nel tunnel mentre tentava di salvare una persona rimasta bloccata dal terribile incendio che distrusse la galleria. Spero di incontrarvi lì. Ride Free
Riccardo Forte, presidente del Coordinamento Motociclisti
Via Camillo De Lellis 8 - 00151 ROMA tel/fax 0658201177
E-mail: info@cmfem.it, forte@cmfem.it, coordmotociclisti@compuserve.com
Sito web: www.cmfem.it


 

Il 22 marzo "IV MEMORIAL SPADINO"
06/02/03 La manifestazione "IV Memorial Spadino" in memoria di Pier Lucio Tinazzi (detto "Spadino"), il motociclista deceduto il 23/3/99 nel tunnel del Monte Bianco mentre tentava il salvataggio di un camionista rimasto bloccato dall'incendio sviluppatosi nella galleria, si terrà il prossimo 22 marzo.
L'appuntamento è fissato alle ore 15 sulla piazza del mercato di Morgex (AO), lungo la SS. 26.
Alle 15.30 partirà il corteo che raggiungerà il piazzale davanti all'ingresso del traforo, dove si svolgerà la cerimonia di commemorazione alla presenza delle autorità.
A lato il volantino della manifestazione.

Riccardo Forte
Presidente Coordinamento Motociclisti
Via Camillo De Lellis 8 - 00151 Roma Tel e fax 06.5820.1177
E-mail: info@cmfem.it
Sito web: http://www.cmfem.it


IN MOTORINO LIBERI E SICURI
30/01/03 Parte da Milano un grande Concorso per tutte le scuole italiane. Una campagna per far ragionare i ragazzi sul tema della sicurezza (e dei pericoli) sulle due ruote: IN MOTORINO LIBERI E SICURI: un messaggio che i ragazzi dovranno comunicare creando un sito web o un mms.
Per presentare contenuti, modalità e premi del Concorso i promotori invitano la stampa ad una CONFERENZA STAMPA giovedì 30 gennaio – ore 11,30 Sala M - Palazzo delle Stelline - Corso Magenta 61 Milano
Relatori:
Pier Giuseppe Torrani - Presidente AIM-ReMida21
Alvise Ulrich – Direttore Motorino.it
Ludovico Grandi – Presidente ACI Milano
Claudio De Viti – Direttore del Settore Moto ANCMA
Guido Venturini – Direttore Generale Touring Club Italiano
Partecipa il Testimonial:
Roberto Ungaro - Caporedattore Motociclismo
Interverranno:
Antonio Pinna Berchet – Segretario Generale Fondazione 3M
Nicola Poggio – Responsabile Marketing Piaggio Italia
Magda Musso – Responsabile Pubblicità TIM
Il Concorso è promosso dai due portali:
ReMida21 il portale per le scuole di AIM-Associazione Interessi Metropolitani
Motorino.it il portale che comunica con il mondo dei giovani su due ruote
Il Concorso ha il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 
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