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 · PIAGGIO MP3 125/250ie
19-22/05/06
STORIA 3 RUOTE BASCULANTI
pag. 3

Dopo aver scoperto le innumerevoli qualità del Piaggio MP3, sorge spontanea la domanda: possibile che nessuno ci abbia pensato prima? Nel senso che la soluzione delle tre ruote basculanti non richiede tecnologie avveniristiche o fondi economici sconfinati, pare quindi strano che fino al 2006 nessuna azienda, inventore o designer abbia lavorato in questa direzione.
E infatti non è così, lo sanno bene i lettori di CyberScooter che ricorderanno i servizi sull'Aprilia Los Angeles ed NVC3, oppure sull'Italjet Scooop o sul Tartatre senza dimenticare la proposta Ublò di Renault o l'Autostudi A-Trix. Ma studi e prototipi di questo tipo sono molto più numerosi e affondano le loro origini in epoche anche lontane.
Naturalmente stiamo parlando esclusivamente di veicoli con tre ruote basculanti (in inglese tilting three wheeler), visto che di 'semplici' tre ruote è pieno il mondo, basti pensare all'Ape, sempre di Piaggio, oppure ai sidecar (ne esistono anche basculanti) e ai trike!
Data la vastità delle proposte ci concentreremo sui modelli con le due ruote posizionate anteriormente, soluzione adottata da Piaggio MP3, perché ritenuta più razionale ed efficace di quella inversa.

Un ringraziamento particolare va a Max Hall e al suo aggiornatissimo sito maxmatic.com, inesauribile fonte d'informazioni e punto di riferimento per il mondo dei tre ruote.



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STORIA 3 RUOTE
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Ernst Neumann - Neander
Difficile datare o stabilire chi per primo ha realizzato un veicolo di questo tipo, anche se dalle mie ricerche sembra che il tedesco Ernst Neumann, titolare della Neander, ne abbia realizzato uno nel primo dopoguerra. Il signor Neumann, artista e costruttore, è un precursore in fatto di 2, 3 e anche 4 ruote, sue sono infatti delle originali microcar addirittura motorizzate Harley Davidson.
Lo spunto di partenza del veicolo che vedete in foto (1948) sembra più un'auto che una moto ma lo schema a ruote basculanti è comunque simile a quello adottato nell'MP3, e potremmo così adottarlo come 'padre ispiratore'. Fra l'altro Neanden Motors è un marchio ancora attivo e sempre anticonformista visto che realizza una 'cruiser' con motore turbo-diesel...

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MaxMatic
Ernst Neuman
Neander Motors


Mother Hearth News - Mother Hearth 3VG
Dopo un certo numero di proposte con ruote abbinate al posteriore, finalmente nel 1983 lo staff del magazine statunitense Mother Hearth News propone un veicolo con due ruote anteriori basculanti. Come è immaginabile dal nome della vettura, Mother Hearth, il fine primario è ottenere una microcar per la mobilità individuale il più possibile eco-compatibile, quindi leggera ed economica. Le tre ruote, anziché quattro, sono scelte perché diminuiscono il peso, mentre il sistema basculante permette una guidabilità superiore alle quattro. Il telaio è in tubi al cromomolibdeno, la carrozzeria in fibra di vetro e il motore un bicilindrico di origine industriale da 16 cavalli con cambio a variazione continua. Può raggiungere le 50 miglia orarie con una consumo fra le 35 e le 53 miglia al gallone. È una proposta, forse anche provocatoria nei confronti delle gigantesche berline, ma tale rimarrà.

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3VG Part 1
3VG Part 2


Wolfgang Trautwein - Vespa, Honda
Un anno dopo è l'inventore tedesco, Wolfgang Trautwein, a realizzare il prototipo che più di ogni altro può essere considerato il 'nonno' di MP3, infatti la base di partenza è quella di una Vespa, a cui viene applicato un sistema a doppia ruota, semplice ed efficace. Il sistema di sterzo è modulare e quindi abbinabile a differenti veicoli, infatti lo vediamo montato su di una Honda CX500C, abbinata alla carenatura del modello Silver Wing di allora (non lo scooter attuale) e disponibile anche in una versione totalmente coperta.
Queste realizzazioni ci aiutano a pensare ai possibili sviluppi futuri di MP3, magari abbinati al bicilindrico Piaggio.

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Vespa
Honda CX 500


Unicar Corporation - Unisport
Nella metà degli anni ottanta è la California a dare i natali ad un veicolo davvero bizzarro, si chiama Unisport e utilizza una motocicletta completa, dalla ruota posteriore al cannotto di sterzo, a cui applica anteriormente una sorta di cabina biposto con un complesso sistema di rollio. Il risultato è un veicolo dall'interasse esagerato, ma che può utilizzare praticamente qualunque motoveicolo come 'propulsore'. Verrà anche prodotto per un paio d'anni.

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MaxMatic 1
MaxMatic 2


James Sulman e Mike Richardson - Tracer
La risposta nel 1997 è australiana, a cura di James Sulman e Mike Richardson che realizzano Tracer, the Millennium Motorcycles, una specie di siluro in alluminio capace d'inclinarsi lateralmente fino a 37°. Utilizza ancora una Honda CX 500 come 'propulsore', un po' come accade nell'Unisport, ma le dimensioni sono più contenute e le prestazioni superiori. Ne sono stati realizzati tre diversi step evolutivi, l'MKIII raggiunge i 160km/h con un consumo di 4,7 litri x 100km e pesa circa 300kg per una lunghezza di 3210mm. Lo sviluppo continua e il duo australiano sta pensando addirittura ad una versione anfibia.

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Millennium Motorcycles


Paul Morrow - Zark 1500
Zark 1500 è solo uno studio di design, a cura di Paul Morrow, ma la possibilità di trasportare due passeggeri con una così particolare combinazione, ne ha reso obbligatorio il suo inserimento.

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MaxMatic


Mercedes-Benz - F300 Life Jet
Nel 1997 il concetto di 'tre ruote basculanti' esce dall'underground grazie al debutto della Mercedes-Benz F300 Life Jet al Frankfurt Motor Show. È un grosso riconoscimento alla validità dell'idea base che il progettista Gunther Holzel realizza con la cura e la classe tipiche del marchio. Il mix fra il divertimento di guida di una motocicletta con la sicurezza e il comfort di una berlina sembrano ad un passo dalla realtà produttiva. Il motore è un 4 cilindri 1600cc da 75kW, ma pesa 800kg e misura 3954 x 1730mm, quindi un veicolo ancora troppo ingombrante e costoso per uno sviluppo commerciale, ma il segnale è positivo.

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Mercedes-Benz
3-wheelers


Phil Foss - Three Wheeled Electric Tilter
Entriamo nel nuovo secolo con il veicolo di Phil Foss, una realizzazione tipicamente 'garage', che però introduce per la prima volta la propulsione elettrica. Utilizza infatti un motore realizzato da Advanced DC, con batterie marine da 48 volts, che consentono una velocità massima di 48mp/h. Il limite maggiore è costituito dall'autonomia, limitata a 12mp/h.

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Phil Foss


Phillip James - Tilting Vehicle
Sempre frutto dell'inventiva e del sogno di un solo uomo è il Tilting Vehicle di Phillip James, australiano. Il veicolo è un po' 'grezzo', ma dal layout semplice e dalle misure contenute. Economico ed ecologico, si può osservare mentre compie evoluzioni scaricando i video direttamente dal sito del suo inventore.

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tiltingvehicle.com
tiltingvehicle.net


Honda - Hermes
Dal Giappone arrivano pochi progetti, ma uno vale per tutti anche se l'autore è svedese. Tommy Forgren realizza questo studio di design per Honda, si chiama Hermes e oltre alla doppia ruota basculante anteriore prevede una posizione di guida mai vista prima: con la testa in avanti, il busto appoggiato al veicolo e un particolare manubrio avanzato.
In più tutto il corpo del veicolo è a 'geometria variabile' cioè si abbassa e si allunga al crescere della velocità, mentre torna in posizione pressoché eretta per il parcheggio. La propulsione è a idrogeno, le ruote sono a perno disassato e il concentrato d'innovazione è talmente avanti da renderne impensabile (per ora) la produzione.

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Tommy Forgren
Video


Italjet - Tartatre, Scooop
Con il 2000 è l'istrionico Leopoldo Tartarini, titolare Italjet a mostrare per la prima volta (solo in video), il suo Tartatre. Monta un motore Piaggio da 180cc utilizza ruote da 12" e può inclinarsi in curva fino a 45°, mentre una volta fermo si riporta automaticamente in posizione verticale.
Il progetto si evolve e al Salone di Milano 2001 arriva Scooop, scritto con tre 'o', come il numero delle ruote. Il prodotto è curato in ogni dettaglio e finalmente si parla di produzione. Viene anche fissato il prezzo: 7.500.000lire per la versione da 150cc (Piaggio of course) e la disponibilità per la primavera 2002. Si mostrano anche gli accessori: fra gli altri un parabrezza-tettuccio e il kit 'snow' per trasformarlo in motoslitta. Purtroppo i problemi finanziari e il successivo fallimento ci hanno lasciato l'acquolina in bocca.

LINK TARTATRE

CyberScooter
Italjet Video

LINK SCOOOP

CyberScooter
Italjet

Futurmodel



Aprilia - Los Angeles
Ritorniamo al 2000 e al Motorshow di Bologna per un'altra proposta italiana, questa volta è l'Aprilia di Ivano Beggio e Los Angeles è un prototipo dell'Intelligent Mobility Lab. Motorizzato Piaggio Master 500 ricorda vagamente l'Atlantic di allora, è curato, rifinito ed evoluto e dispone già del blocco elettroidraulico per fare a meno del cavalletto. Non si parla di produzione, ma di accessori si, ABS, GPS e una versione coperta con tettuccio reclinabile. Rimarrà un prototipo, purtroppo, anche in questo caso è la mancanza di liquidità economica a toglierci la possibilità di guidarlo sulle strade, ma ormai la via è segnata.

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CyberScooter
ChannelBeta


Derbi - Stealth
Fra le aziende motociclistiche ad esplorare questa tipologia di prodotto, va annoverata anche la spagnola Derbi (ora all'interno del Gruppo Piaggio), che sempre ad inizio millennio propone questo studio del norvegese Eivind Halseth. Il modellino è allineato alle proposte Italjet ed Aprilia, ma connotoato in modo decisamente più sportivo, come tradizione Derbi.

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Norske I.D.


Aprilia - Magnet
Arriviamo al 2004 per concludere questa (parziale) storia delle tre ruote basculanti (2 anteriori) ed è ancora Aprilia a stupire.
L'ispirazione è la Formula 1 e la 'molla' il piacere di guida. L'autore è il designer finlandese Heikki Naulapaa, che realizza Magnet come tesi di Laurea, dopo tre mesi di stage a Noale. Oltre al sistema basculante controllato idraulicamente, Magnet si distingue per la propulsione ibrida con motori a magneti allocati nelle ruote, abbinati al bicilindrico a V da 550cc dell'R-SXV. Peso e baricentro ridottissimi, con una potenza non indifferente riescono a trasmetterne l'eccitazione di guida, anche solo dal modellino in scala.

Testo e foto: Fabrizio Villa

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Aprilia
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