Cosa c'è
di nuovo nel campo degli scooter targati di una
certa levatura?
Dopo l'atteso Salone
di Milano, mi pare poco o nulla.
Ci si è limitati perlopiù a qualche
aggiornamento tecnico e per alcuni a dei maquillage
diciamo non pesanti.
Certo a Tokyo
Honda ha portato delle proposte interessanti,
ma con un'allure da showbike che ne fa presagire
ancora una certa lontananza dalla produzione reale.
Inoltre personalmente, mi sembra che le pur curatissime
realizzazioni del salone giapponese siano un po'
troppo orientaleggianti esteticamente, quasi "manga".
Per carità di sostanza ve ne è, ma
secondo me è stata "diluita" (probabilmente
apposta) su più veicoli, cosicché
non se ne ha piena percezione.
Per cui, forse un po' pretenziosamente, proviamo
noi a immaginare una possibile "evoluzione
scooter".
Per prima cosa domandiamoci: a cosa sono disposto
a rinunciare o a non rinunciare perché il
mio mezzo abbia un riscontro positivo su un numero
di persone cospicuo? (piacere a tutti è impensabile).
Per esempio, negli scooteroni attuali, motorizzati
con propulsori di certe prestazioni, il telaio per
esigenze strutturali ha degli ingombri che per forza
di cose innalzano la "soglia" dello scavalcamento
del tunnel pedana, il quale peraltro impedisce di
caricare qualunque cosa (anche dimenticandoci che
comunque sarebbe vietato).
E allora, se in cambio di questa salita comunque
non agevole vi proponessi un "vano bagagli"
capace di due caschi integrali big size e altro
ancora, addirittura chiuso, ma con una salita a
bordo motociclistica, che ne direste???
Inoltre, liberando il vano sottosella dagli alloggiamenti
dei caschi e magari anche da alcune componenti elettroniche,
che data la maggior ampiezza delle carenature possono
trovare spazio in altre zone, si verrebbe ad avere
uno spazio atto alla "mitica" 24 ore,
croce e delizia di tutti i professionisti urbani
che si spostano su due ruote.
Ma l'aspetto generale sarebbe molto simile ad una
moto direte.
E' forse un male questo??
Lo sarebbe se assomigliasse ad una moto brutta,
ma se l'aspetto fosse gradevole e proprio non lo
voleste definire scooter, io direi che "BIKESTER"
potrebbe essere un appellativo possibile.
Come si può inoltre notare nei disegni, il
"nostro" monta anche dei freni perimetrali
con pinze radiali, che sono credo una novità
assoluta, una sospensione a monoammortizzatore laterale
pneumatico con precarico gestibile elettronicamente
dal manubrio per adattarsi alle varie condizioni
di carico.
Dimensionalmente siamo su valori medi, visto che
l'interasse si attesta sui 1550 mm. con un'altezza
sella di 785 mm.
Le ruote entrambe da 16" montano pneumatici
120/70 ant. e 160/60 pos.
Il propulsore ideale sarebbe un bicilindrico frontemarcia
orizzontale, ovviamente fisso con trasmissione oscillante
con una potenza attorno ai 55/60 CV per 750/800cc.
Siamo di fronte alla Moto-Automatica (non la moto
con cambio automatico che è un'altra cosa)
che tutti ricercano come l'araba Fenice?
Non lo so, ma se qualche costruttore con idee meno
"statiche" volesse cominciare a pensare
ad un prodotto futuro, qualcosa di simile potrebbe
essere una possibilità.
Ho pensato a Kymco per questo scooter/ moto automatica/
bikester perché mi sembra che questi signori
siano ultimamente tra i più attenti a voler
crescere in credibilità e immagine con prodotti
seri e maturi e quindi pronti ad essere "propositivi".
Oberdan
Bezzi
Finalmente riesco a pubblicare questo bellissimo
progetto di Oberdan Bezzi, realizzato poco dopo
l'Eicma 05 (di cui vi rammento i suoi
commenti), che inaugura la sezione 'Prototipi',
assieme al precedente BMW
S 850 RT e che vedrà presto altri
interessanti contributi.
Moto e scooter si stanno contemporaneamente allontanando
ed avvicinando, nel primo caso abbiamo moto sempre
più sofisticate e costose derivate dalle
competizioni e scooter super economici per brevi
spostamenti urbani, dall'altro il mondo del turismo
a medio raggio e della mobilità urbano dove
veicoli come l'Honda Silver Wing e l'Honda Deauville
sembrano sovrapporsi. È in quest'ultimo segmento
di mercato che va ad inserirsi questa proposta 'crossover'
del sempre prolifico Oberdan Bezzi.
Sgombro subito il campo da considerazioni su cosa
sia uno scooter e cosa una moto, per noi il 'cyberscooter',
come l'abbiamo inteso sin dalla nascita del nostro
progetto editoriale, è un veicolo connotato
essenzialmente da un cambio automatico (a variazione
continua o sequenziale) che sappia coniugare il
tragitto casa-lavoro quotidiano con il turismo a
medio raggio, nel massimo del comfort e della sicurezza
possibili. In questo senso non è certo l'assenza
del tunnel a turbarci, così come non vediamo
l'ora di testare l'Honda
DN-01 o il moto-scooter bicilindrico
del gruppo Piaggio, dato ormai imminente.
Fra l'altro l'utilizzo del marchio Kymco (solo ipotetico
naturalmente) ha in realtà un solido supporto
realistico visto che, sempre ad Eicma '05, l'azienda
taiwanese ha presentato un propulsore
da 700cc, con le caratteristiche necessarie
ad equipaggiare questo prototipo. Aspettiamo quindi
con curiosità la proposta ufficiale Kymco
che potrebbe arrivare già ai prossimi Saloni
autunnali.
Per approfondire il Kymco
Bikester 700 provo a descriverlo come se
si trattasse di un veicolo pronto alla commercializzazione.
LINEA
Si presenta come una sport-touring dai volumi importanti
nella zona anteriore, alleggeriti però dal
filante codino posteriore con faro a led. Non si
può certo parlare di family feeling con la
gamma taiwanese, ma gli specchi retrovisori sulla
carenatura in posizione abbassata costituiscono
un richiamo evidente. Si tratta di uno strappo al
concetto tradizionale di scooter, anche se l'assenza
del cambio a pedale ha consentito di utilizzare
una pedana, pur risicata, per il piedi del pilota.
Un ruolo fondamentale nell'immagine high-tech è
fornita dai freni a disco perimetrali e dal poderoso
forcellone posteriore in alluminio, mentre il tubo
di scarico è 'sparito' sotto la pancia del
veicolo, estremizzando una tendenza lanciata da
Buell.
VANI BAGAGLIO
Qui il passo avanti è davvero notevole, sia
per la quantità di spazio a disposizione
che per la sua accessibilità, il vano centrale
può essere infatti utilizzato senza scendere
dalla sella e una volta caricato, contribuisce favorevolmente
al bilanciamento dei pesi, ovviamente al posto dei
caschi è possibile stivare anche oggetti
di rilevanti dimensioni. In più si sfrutta
uno spazio altrimenti inutilizzato come il tunnel,
sempre più pronunciato per evidenti esigenze
ciclistiche. Il 'classico' vano sottosella è
delegato così ad ospitare la classica 24ore
portacomputer, in una zona sicura e lontana da fonti
di calore. Rimangono poi a disposizione: il portapacchi
su cui montare un borsone o un eventuale bauletto,
il finto serbatoio su cui alloggiare una borsa motociclistica
con in più la possibilità di montare
le borse laterali morbide o rigide senza allargare
troppo la sagoma del veicolo. Credo che il volume
complessivo sia in assoluto il massimo raggiunto
su due ruote, Honda Gold Wing compresa, ma con dimensioni
complessive e design di ben altra natura.
Da notare il tappo del serbatoio carburante sul
fianco anteriore della carenatura, per un agevole
rifornimento senza scendere dal veicolo.
CICLISTICA
Il telaio in alluminio accoglie solidamente il propulsore,
mentre un generoso forcellone contenente la trasmissione
finale ad ingranaggi, consente alla sospensione
posteriore di lavorare sgravata dal peso del motore.
Il monoammortizzatore è di tipo pneumatico
con precarico regolabile elettronicamente dal manubrio
per adattarsi alle varie condizioni di carico e
lavora orizzontalmente, mentre la forcella è
un'unità teleidraulica a doppia piastra con
perno in asse.
Entrambi i freni a disco sono di tipo perimetrale,
solidali cioè al lato esterno del cerchione
e non al mozzo, soluzione 'scenografica' con vantaggi
significativi in termini di leggerezza e modulabilità,
anche grazie alle pompe freno a doppio pistoncino
con attacco radiale. Le ruote da 16" montano
pneumatici tubeless da 120/70 all'anteriore e 160/60
dietro.
La sella in due pezzi è posizionata a 785mm,
abbordabile ai più, mentre le dimensioni
complessive sono sufficientemente contenute come
si può dedurre dall'interasse di 1550mm e
osservando l'immagine con pilota e passeggero.
MOTORE
Come potete leggere nell'articolo in diretta dall'Eicma
2005 il motore è una realtà e con
una cilindrata esatta di 699,5cc è il più
generoso fra quelli attualmente disponibili. Si
tratta di un bicilindrico con doppio albero a camme,
alimentazione ad iniezione elettronica con doppio
iniettore, trasmissione primaria a variazione continua
e secondaria a cascata d'ingranaggi, come sul Suzuki
Burgman 650.
Vengono dichiarati 44,1kW a 7250giri e 63,7 Nm a
5500giri, valori interessanti, ottenuti a regimi
prudenziali, come tradizione Kymco. I 56kg dichiarati
non sono eccessivi e dovrebbero consentire un peso
complessivo del veicolo di poco superiore ai 200kg.
CONCLUSIONI
Anche se si tratta di un semplice progetto di design,
nulla di quanto proposto è attualmente irrealizzabile,
tenuto presente che il motore è già
disponibile.
Si tratta però d'infrangere un tabù,
quello della presenza o meno del tunnel centrale,
che per molti rappresenta la linea di demarcazione
fra moto e scooter.
Con un approccio più pragmatico si possono
però valutare i numerosi pregi offerti da
questa soluzione, non ultimo quello di fornire un
solido appiglio alle gambe nella guida impegnata,
soprattutto al crescere della velocità.
Di contro, la praticità dello scooter (stiamo
parlando di maxi-scooter ovviamente: Honda Silver
Wing, Suzuki Burgman, Yamaha Tmax...) non verrebbe
inficiata se non minimamente, richiedendo una salita
in sella di tipo motociclistico e non scavalcando
il tunnel centrale, cosa del resto sempre più
difficoltosa per la continua crescita di questi
ultimi.
Ovviamente il prezzo alla soglia dei 10.000 €
è solo ipotetico, ma indica un posizionamento
ideale nel mercato di riferimento.
La provocazione quindi è stata lanciata,
non sappiamo ancora se Kymco o altre Aziende la
sapranno raccogliere già dai Saloni 2006,
ma lo speriamo e ovviamente saremo qui a raccontarvelo.
Fabrizio
Villa
Ci farebbe piacere avere
il vostro parere ed eventuali suggerimenti in merito
a Bikester, madateceli CLICCANDO
QUI>>>
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COMMENTI
DEI LETTORI (in ordine cronologico)
>>>
Bikester
Sicuramente sarei un potenziale (o certo) acquirente
di un simile mezzo. Personalmete avrei preferito
una linea, specie nella parte posteriore, meno sportiveggiante
e pi turistica, stile Norge, Deauville o come la
"mitica" Pacific Coast. Ma un posteriore del genere
forse appesantirebbe troppo le linee generali. Complimenti
per l'ottimo lavoro. Umberto
>>>
Progetto BIKESTER
Ho letto adesso l'articolo sul prototipo egregiamente
ideato dal Sig. Bezzi e la speranza che lo realizzino.
Posseggo un Tmax (sono al secondo) con cui mi trovo
benissimo ma l'idea di una moto automatica con gli
spazi per caschi e borse estremamente allettante.
Grazie Sig. Bezzi, mi auguro che la Sua idea possa
trovare presto una 'casa' Cordiali saluti Gioia - Tmaxclub
>>>
Parere Bikester.
Salve sono un possessore di un tmax, devo dire che
questo bozzetto rappresenta un gran bel progetto
con validissime soluzioni a partire dal vano serbatoio
e dal accopiamento dello stile della moto con tutta
la sia ciclistica e la comodit di un cambio automatico
che fino adesso era parte di uno scooter. non vedo
l'ora di vedere e toccare con mano quello che voi
con tanta intelligenza avete bozzato su carta. tantissimi
complimenti e in bocca al lupo.
Grazie, Tiberio
>>>
Bikester
Ma.... non sarebbe male ma è ovvio che chi
già possiede un burgman 650 non farebbe il
cambio per soli 70 cc.caso mai questo modello potrebbe
interessare chi ha il kimko 500 o x9 e tutti i monocilindrici
in circolazione ciao Fausto
>>>
Parere su motoscooter,
Complimenti al designer, io sono possessore sia
di una moto sport touring, Kawasaki ZZR 600 del
1990, che da poco di uno scooter di grossa cilindrata;
Aprilia Scarabeo 500 del 2003, ma devo dire che
il mezzo descritto in questo articolo è veramente
ben studiato dal punto di vista design e praticità.
Come possibilità di carico è di gran
lunga superiore agli attuali modelli in commercio,
e distribuendo bene la dislocazione del serbatoio
carburante, batteria, ecc penso che si può
ottenere un ottimo bilanciamento dinamico a livello
di una moto come quella che uso da 16 anni. Avrei
qualcosa da obbiettare sul prezzo, perché
a quella cifra si possono comprare dei mezzi come
la Honda Deuville dotata di ABS, quindi per un’eventuale
lancio commerciale, se davvero fosse Kymco il costruttore,
propenderei per una politica aggressiva con un prezzo
di lancio compreso tra gli 8000 ed i 9000 euro in
modo di essere concorrenziale con i vari Burgman
650 e Silver Wing, che potrebbero appartenere al
tipo di mezzo turistico a cui si vuol fare concorrenza,
ed anche fare concorrenza a livello moto che possono
essere le enduro turistiche di media cilindrata
tipo Suzuki V Storm 650 o la prossima Kawasaki sempre
da 650 cc prossima alla presentazione, oppure la
vecchia ma sempre vendutissima Honda Transalp.
Secondo me un’idea del genere dovrebbe coglierla
al volo il gruppo Piaggio, utilizzando il valido
motore bicilindrico 850 cc con trasmissione automatica
disponibile e visto che con il nuovo modello Norge
di Moto Guzzi vorrebbero tornare a vendere molti
pezzi di mezzi da turismo, fare una riedizione in
chiave moderna del vecchio Guzzi Galletto, diversificando
l’offerta con un mezzo di media cilindrata
a trasmissione automatica.
Cordiali saluti e complimenti per la rivista da
Giancarlo Defilippi
Direttore di gara Turismo, Moto Club Vigevano
>>>
Commento
Buongiorno il Bikester 700 mi sembra una grande
idea, è esattamente il prossimo scooter-moto
che vorrei comprare. Solo due suggerimenti, mi piacerebbe
che ci fosse anche una versione alimentata a GPL
con la bombola alloggiata nel vano destinato ai
casco e che lo producesse un'azienda italiana. Per
il resto è perfetto. Grazie e complimenti
per il sito. Piero
>>>
Bellissimo!!!
A me piacerebbe un casino!!! Andrea
Anigoni.
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Info
Di primo acchitto ..molto interessante...ora ci
rifletto e poi ci risentiamo, ciao e complimenti
adriano
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