· TRASMISSIONE Cinghia o catena? La risposta esatta è catena. Perché catena e non cinghia? Come accennavo prima, noi del Nexus Club seguiamo il progetto da tempo (sempre tramite voci di corridoio) e fino a poco tempo fa non si parlava di catena ma solo di cinghia (come tra l’altro era all’EICMA l’anno scorso). Durante la sperimentazione la cinghia dava svariati problemi fino ad arrivare a volte ad una tempestiva usura, quindi la scelta è ricaduta sulla catena. Alla presentazione, dietro le quinte, ci hanno riferito che con la cinghia si sarebbero accentuate più vibrazioni rispetto ad una trasmissione finale a catena.
· FRENI Non avendo potuto sfruttare a pieno il GP non ho avuto modo di provare come si deve l'impianto frenante anche se qualche pinzatona sui 70 km/h l'ho data. Mi è sembrata buona come frenata sia all'anteriore che al posteriore e si ha anche la possibilità di scegliere tra 4 diverse posizioni delle leve dei freni tramite la classica ghiera. Chi ha avuto la possibilità di provarlo ieri, mi ha riferito però che effettivamente l'impianto frenante sembra un po' troppo sovradimensionato inducendo al bloccaggio sia dell'anteriore che del posteriore. Vediamo cosa dice Fabrizio in merito visto che ha avuto modo di testarlo per qualche ora.
· MOTORE Che dire, sembra promettere bene e ci sarà da divertirsi. Bisognerà fare molta attenzione perché perdere i punti della patente con questo mezzo è cosa assai semplice.... Appena l'ho messo in moto il rombo è pari pari a quello di una moto...basta guardare la manetta del gas che schizza via a razzo...è subito pronto senza vuoti e senza incertezze. Ovviamente non ho avuto la possibilità di darci dentro (purtroppo) ma è veramente divertente. Mi è parsa buona anche la ripresa dai 50 km/h. Nonostante sia uno scooter è apprezzabile anche il freno motore che frena per davvero, cosa che sul Nexus è praticamente assente inducendo quindi ad utilizzare di più i freni.
· IN SELLA E' una posizione strana (sarà che sono abituato a quella sportiva del Nexus), ma allo stesso tempo comoda. E’ una via di mezzo tra una posizione da guida sportiva e da guida turistica anche se è più tendente ad una guida da tourer (vedi sella bassa e manubrio un po’ alto). La sella è comoda con una giusta imbottitura che aiuta nelle lunghe percorrenze. In frenata tiene bene e non induce il conducente a scivolare in avanti. La pedana poggiapiedi è un po' stretta in quanto il tunnel centrale è abbastanza largo (molto di più di quello del Nexus e molto simile a quello del B650) visto che copre uno dei due cilindri. Non si ha nessuna difficoltà a tener lo scooter fermo al semaforo riuscendo a tenere entrambi i piedi ben poggiati a terra (io sono alto 1,80) Il peso non sembra fastidioso da gestire, forse dipende dal fatto che anche il Nexus pesa parecchio e la mia sarà abitudine... L'unica pecca che posso dire è che mettere il GP sul cavalletto centrale non è una cosa semplice... in questo caso il peso si sente e come... Devo dire che l'ho trovato molto maneggevole sin dalla partenza ho provato a fare qualche slalom senza alcun problema. Facile anche da buttar giù in piega anche se bisogna aiutarsi un po’ con le braccia (montavano tutti le Pirelli Diablo Scooter) L'interasse non è eccessivamente lungo daltronde non avrebbero potuto farlo più corto neanche di 1 cm viste le dimensioni onerose del propulsore.
· DOTAZIONE Nessun cassettino sullo scudo, solo ed esclusivamente il vano sottosella dove oltre ad un casco ci sta ben poco... C'è il cupolino elettrico ed è di serie e si aziona dallo stesso pulsante dove sul Nexus c'è il triangolo, non posso dire nulla sulla protezione all’aria perché non sono andato oltre i 60-70 km/h comunque sia sembra proteggere bene. Il cruscotto è praticamente quello dell’MP3 di tipo automobilistico, personalmente avrei preferito qualcosa di più adatto per il GP800
· CONCLUSIONI Devo dire che è un gran bel mezzo e le aspettative sono buone anche se mi aspettavo qualcosina in più dal punto di vista qualitativo essendo che al momento questo mezzo non ha competitor diretti. Le plastiche non mi sembrano di eccessiva qualità e le rifiniture, per essere stati lì in mostra da presentazione ufficiale forse sarebbe stato meglio se avessero curato anche i più piccoli dettagli. Diciamo che ha lo stesso standard di qualità di materiali degli altri mezzi del gruppo, Nexus compreso, ma visto che il GP800 è come se fosse l’ammiraglia, avrei dato maggior cura anche sui materiali utilizzati. Sul GP800 in mostra, per fare il pignolo, ho potuto notare questi difettucci: - Le viti del cupolino che in origine sono nere, in alcuni punti era già saltata la vernice - I connettori dei cavi degli interruttori degli stop erano praticamente a vista, avrebbero potuto coprirli con degli inserti in gomma ad esempio; - La qualità delle plastiche mi son sembrate le stesse di quelle del Nexus mentre gli accoppiamenti non mi sembrano male. Va anche detto che si tratta di modelli preserie, vedremo in quelli definitivi se le cose miglioreranno. Nota dolente, sempre a parer mio è per il tappo del serbatoio, che sembra essere quello di un cinquantino, posizionato nel sottosella e forse non è stata la scelta più giusta. Immaginate se avete delle borse laterali o una borsa al posto del passeggero, vi toccherà fare dei numeri per riuscire a far benzina. Visto che il serbatoio praticamente è posizionato ai lati della sella (scelta sempre obbligata) avrebbero potuto farlo in stile B650 posizionando il tappo sulla fiancatina. Credo che questo mezzo avrà il successo sperato, ma al tempo stesso credo che potrà migliorare ancor di più. Di sicuro è già una buona base di partenza e già se ne parla in ogni dove e proprio per questo motivo mi auguro che Piaggio curi questo mezzo in modo particolare per far si che ci sia più gente invogliata all’acquisto. Ultimo dato il prezzo che è di € 9.200 e sarà consegnato ai concessionari a partire dai primi di Novembre. Concludo ringraziando Fabrizio per il suo gentile invito che mi ha dato la possibilità di partecipare alla presentazione e di poter provare questo fantastico GP800.
Testo: Vincenzo Aiello Foto: Vincenzo Aiello, Fabrizio Villa e originali Gilera