Dopo aver cercato
in internet qualcosa di diverso e di nuovo che potesse
soddisfare
me e mia moglie nei nostri tour turistici in scooter,
mi capitò di imbattermi nella Malaguti e
nel suo SPIDER MAX GT 500.
Al primo colpo d'occhio lo scooter (lo chiameremo
così, ma non lo è) sembrava enorme,
con quel suo posteriore decisamente marcato.
Ma a mia moglie piaceva, io non cercavo prestazioni
motociclistiche e sembrava dare prova di una certa
concretezza d'insieme, così si decise per
l'acquisto.
Lasciavo, dopo 2 anni, un X9 500 Piaggio e il passaggio
allo Spider Max è stato decisamente traumatico,
sia in positivo che in negativo.
La linea dello Spider Max è
decisamente unica nel suo genere e si avvicina quanto
mai a una moto GT di grossa cilindrata.
Le prime sensazioni alla guida sono di una estrema
sicurezza e di padronanza del mezzo e della strada.
La seduta è buona, così come per il
passeggero, e l’impostazione di guida è
quanto di più si avvicina all’essere
seduto in moto. Non si possono stendere le gambe
in avanti, stile giap, ma questo da la possibilità
di gestire la guida anche in modo sportivo, soprattutto
in curva.
Il passeggero non è per niente sacrificato
e le staffe poggiapiedi a scomparsa sono di buona
fattura, anti-scivolo e nel contesto stilistico
molto azzeccate.
Il completare con alcuni accessori (schienalino
e bauletto) la parte posteriore, rende sicuramente
migliore il viaggio.
La presenza del bauletto, poi, non porta nessuna
conseguenza al pilota e la stabilità del
mezzo non ne risente, con o senza passeggero. Ottimo.
Motore monocilindrico da 460 cm3.
Nei primi 1500 Km paga un po' troppo per ciò
che riguarda il "rodaggio" e ci troviamo
di fronte a un motore molto legato, poco scattante
e non troppo veloce.
Questo il lato negativo che citavo prima, paragonando
il mezzo che avevo precedentemente, ma che ora non
può fare testo perchè questo è
un altra cosa.
Passati i primi 1500 km, cominciamo a vedere quanto
di buono offre il motore Piaggio montato e gradatamente
si assapora quanto ci sia di buono nell'erogazione
del gas, nello spunto anche da fermo, nei consumi
entro la sua categoria (circa 20/24 km/l).
E più lo si usa e più non vorresti
mai scendere!
Nota negativa per il discorso serbatoio, che la
carattestica particolare del telaio ha costretto
il progettista a modellare in una sagoma anomala
con problemi al pescaggio.
Capienza di 14 l, di cui 3 di riserva, ma gli ultimi
2 litri non vengono mai segnalati.
Il motore è il cuore del
mezzo, molto affidabile, ma la ciclistica?
In questo scooter è quanto di più
bello abbia mai potuto guidare fino ad ora.
Preciso in curva, fermo nei rettilinei, nessun sbandamento
causato da turbolenze provenienti da auto o autocarri
che precedono, e con i suoi pneumatici da 120/80
davanti, e 150/70 dietro, ti fa sentire tutta la
sicurezza necessaria.
Il telaio in alluminio tipo V-BOX fa sentire il
suo peso, mentre i 224 kg del mezzo non li senti
neppure.
Il suo passo corto, poi, di appena 1490 mm, la dice
lunga anche nei tragitti urbani.
Nonostante la mole, il mezzo è guidabilissimo
nei circuiti cittadini come si trattasse di un cinquantino.
E' davvero incredibile la facilità di guida
in tutte le situazioni possibili, ma una cosa importante
è che questa peculiarità la si trasmette
anche al passeggero e sappiamo tutti quanto sia
difficile condividere il 2 ruote con le nostre dolci
metà.
Il cavalletto centrale andrebbe sistemato meglio,
in quanto presenta 2 alette che servono per aiutare
a innalzare lo scooter, ma che in realtà
le stesse toccano in curva.
I freni, non troppo capaci inizialmente, tendono
a diventare eccellenti e il doppio disco anteriore
arriva a svolgere il suo lavoro.
Come dicevo, il mezzo non ha caratteristiche da
velocità, anche se raggiunge abbastanza comodamente
i 165/170 Km/h dando il meglio di se stesso tra
i 4200 e 5500 giri (per intenderci, il punto di
coppia).
La parte elettronica è strutturata
abbastanza adeguatamente, anche se non impeccabile.
Problemi con l’umidità o il bagnato
sono all’ordine del giorno tra gli utenti,
ma tutto torna nella normalità non appena
si asciugano le parti elettriche interessate.
Il cruscotto non è certo il massimo e il
computer di bordo (almeno nei modelli fino a maggio
2005) in alcuni casi presentava dei problemi. Secondo
me è stata cercata una soluzione tecnologica
che si poteva evitare, mantenendo quella composizione
tra analogico e digitale che poteva anche essere
intrigante e bella da vedere.
Il gruppo fanaleria e sicurezza passiva, poi, non
è certo esaltante La parte anteriore monta
in origine lampade alogene da 35 W a luce gialla
(sostituibili con 55 W a luce bianca) e la parte
posteriore mostra una insufficiente luminosità
di giorno, mettendo a rischio il conducente per
svolte o sorpassi, a causa della colorazione della
fanaleria troppo omogenea e la disposizione delle
luci di segnalazione (freni, frecce, posizione).
Il gruppo ottico posteriore sarebbe da rivedere.
Unitamente aggiungo anche la mancanza di un indicatore
acustico che possa far sentire, oltre che vedere
tramite le frecce, la direzione che si prende (svolta
o sorpasso) e in città aiuta parrecchio per
essere sentiti da conducenti distratti o per evitare
di lasciare inserite le frecce di direzione.
Mancano le frecce di stazionamento, che sarebbero
utilissime in caso di necessità.
Nella sicurezza passiva ci inseriamo anche il clacson,
decisamente sotto dimensionato, che in città
si perde nel frastuono del traffico.
Una tromba da pochi euro risolve egregiamente il
problema.
Il mezzo, quando usato per turismo, è veramente
ottimo.
Anche carichi, sia nel bauletto posteriore che nel
sotto-sella, non ti fa sentire assolutamente la
differenza di carico e, con o senza passeggero,
con o senza carico, lo si guida sempre con molta
naturalezza.
Il vano sotto-sella, che presenta lo spazio per
2 caschi integrali, in verità è limitato
per quando bisogna farci alloggiare bagaglio di
altra natura dovendo sacrificare spazio a causa
della sua conformazione.
Una nota negativa: la mancanza di appigli per i
caschi dalla parte esterna, quando il vano sotto-sella
è pieno e in una sosta non sai dove metterli.
Personalmente ho creato una soluzione alternativa
(non antifurto), ma se non altro può permettere
di girare senza avere i caschi in mano.
Sotto il profilo personale, come utente del mezzo
in questione, non posso che esserne soddisfatto,
stante il fatto che oltremodo è uno scooter.
O meglio, lo chiamano così, ma per noi è
una moto.
Tutto questo appena riportato, nel bene e nel male,
non ha tolto la soddisfazione di usarlo e quanto
più lo si usa, più lo useresti.
In sintesi, un 2 ruote tutto italiano che può
essere migliorato in alcuni particolari, ma che
non ti fa pentire di averlo acquistato.
E fare turismo con questo mezzo è veramente
un divertimento unico da condividere sempre con
chi lo sa apprezzare.
Testo e foto: Sloper,
Franco Bulgarelli
Presidente Spidermax ... & Scooter Fans
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