È una primavera travolgente per
il gruppo di Colaninno, in poche settimane ha presentato
7 nuovi modelli con il brand Piaggio, 3 con Vespa,
3 con Gilera e 1 con Aprilia, totale 14 (fra novità
assolute e restyling)!
Del resto la quotazione in Borsa si avvicina e investire
sul prodotto è sicuramente una delle migliori
credenziali.
Uno degli scooter più attesi è sicuramente
l'oggetto di questa prova, in primo luogo perché
Beverly è da sempre ai vertici delle classifiche
di vendita, ma soprattutto per il nuovo motore che
con un briciolo di potenza in meno, consente un
risparmio sulle tariffe assicurative ed estende
il suo target ai diciottenni con patente A2.
Naturalmente è omologato Euro 3, grazie all'iniezione
elettronica e alla sonda lambda e dovrebbe garantire
anche consumi più contenuti rispetto al già
parco 'mezzo litro'.
Presentare un 400, in diretta concorrenza con il
modello 500 deve aver creato non pochi problemi
per il suo corretto posizionamento all'interno della
gamma Piaggio. Da qui la scelta di creare un modello
intermedio, lasciando al top di gamma l'esclusività
estetica e la raffinatezza del doppio disco anteriore
con frenata integrale e al 250 leggerezza e maneggevolezza
in ambito urbano, con consumi ulteriormente contenuti.
LINEA/DOTAZIONE
Esteticamente deriva dal 250cc, anche se tutte le
plastiche, ad esclusione dello scudo e del cupolino,
sono pur sempre in comune con il 500. La novità
più 'importante' è quindi l'adozione
di un plexiglass più filante, utilizzato
anche nella versione 250 denominata 'S' (protagonista
a breve di un test su strada).
Il design appare più moderno e filante rispetto
al 500, ma anche meno 'importante', avendo rinunciato
al faro 'altezzoso'.
Molto bello l'abbinamento con la sella beige del
modello testato, sicuramente più sporchevole,
ma anche meno soggetta al surriscaldamento estivo.
La strumentazione è analogica, con due strumenti
tondi in cornici argento satinato, comprende tachimetro,
contachilometri totale, indicatore temperatura del
liquido di raffreddamento e del livello carburante,
oltre alle consuete spie e all'orologio digitale.
La definirei essenziale.
Nulla cambia, rispetto al 250, anche per quanto
riguarda i comandi al manubrio e gli specchi retrovisori,
così come per il retroscudo con il blocchetto
d'avviamento affiancato dal gancio portaborse e
dal tasto per l'apertura della sella, possibilità
offerta anche dalla chiave-telecomando. Poco sotto
un ampio sportello cela un vano ben più ridotto
e due leve, per l'apertura meccanica della sella
e del pannello con il tappo per il rifornimento
carburante (13,2 litri).
Il vano bagagli sotto la sella è 'risicato'
e pur posizionato sopra una ruota da 14 pollici
non riesce a contenere più di un casco demi-jet
senza visiera e neppure una borsa 24 ore. Bagagli
più voluminosi trovano posto sul portapacchi
o nel bauletto opzionale, dotato di morbido schienale
per il passeggero.
Utile il gancio con serratura sotto al portapacchi,
per assicurare esternamente uno o più caschi.
Assente il freno di stazionamento, ma comodi i cavalletti.
CICLISTICA
Qui occorre fare riferimento al 500, da cui eredita
tutto il pacchetto ciclistico, fatta eccezione per
la frenata che abbandona la soluzione integrale
e un disco freno all'anteriore, potendo così
contare su un disco singolo da 260mm e un disco
posteriore da 240mm, entrambi con pinze flottanti
Brembo. Anche in questo caso l'ABS non è
stato considerato.
Le ruote sono di misure diverse, 16 pollici all'anteriore
e 14 al posteriore con pneumatici Michelin Gold
Standard da 110/70 e 150/70.
Forcella teleidraulica con steli da 41mm e doppio
ammortizzatore regolabile al posteriore derivano
direttamente dal 'fratellone'.
Il peso di 185kg ne fa il 400 più leggero
del mercato, anche se sono solo 3 i chili in meno
rispetto al 500, mentre le misure di lunghezza e
larghezza si equivalgono, rispettivamente 2215 e
770mm, con un passo di 1550mm e la sella posizionata
a 775mm da terra.
PROPULSORE
Valgono le considerazioni fatte per l'X8 400ie,
si tratta del conosciuto M.A.S.T.E.R., ridotto di
cilindrata fino a 399cc modificando l'alesaggio.
L'operazione non ha compromesso le prestazioni che
con 25kW e 37,6Nm a 7500 e 5500giri, sono al top
della concorrenza monocilindrica di pari cilindrata.
La velocità massima di 155km/h è poi
molto interessante, solo 5 meno del 460cc, ma superiore
ai competitor.
Il contenimento di cilindrata ha anche influito
positivamente sui consumi dichiarati che nel ciclo
ECE40 arrivano a 18,5km/litro, 2 più del
460cc.
Ovviamente si tratta di un propulsore omologato
Euro 3, dotato di marmitta catalitica con sonda
lambda. Alimentato ad iniezione elettronica, con
distribuzione monoalbero a quattro valvole e raffreddamento
a liquido. Dispone di un albero controrotante per
contenere le vibrazioni dovute dall'elevata cubatura.
Particolare cura è stata utilizzata nella
mappatura della centralina, per ammorbidire la curva
di erogazione, ottimizzandola all'utilizzo urbano.
La frizione utilizza le 5 massette comuni a tutti
i nuovi motori Piaggio, così come i tagliandi,
previsti a intervalli di 10.000km.
TEST SU STRADA
Una breve 'passeggiata' per le vie di Milano e una
'fuga' in tangenziale per saggiare protezione aerodinamica
e ripresa.
La sella è accessibile ai più, sufficientemente
morbida, si irrigidisce verso l'estremità
anteriore. I piedi poggiano bene al suolo e questo
aiuta soprattutto i neofiti e nei movimenti da fermo,
dove comunque il peso si fa sentire.
La posizione di guida è 'quasi' motociclistica,
con maggiore dislivello fra sella e pedana e quindi
più spazio per le gambe, da tenere necessariamente
ad angolo retto.
Il motore è sicuramente il pezzo forte, soprattutto
in ambito urbano, la sua dolcezza ed assenza di
vibrazioni conquista e permette di muoversi nel
traffico con un filo di gas, ma anche scattare con
decisione quando serve. La differenza rispetto al
250cc è sostanziale, mentre con il 500 la
variazione è minima. Sicuramente il 500 avrà
qualche carta in più da giovare in salita
o in due a pieno carico, ma nell'uso di tutti i
giorni non si farà rimpiangere troppo.
La ciclistica invece eredita quell'impostazione
non del tutto equilibrata già emersa nel
500. Intendiamoci nulla che ne comprometta guidabilità
e sicurezza, ma la discesa in piega è meno
omogenea di quanto si potrebbe desiderare, mentre
l'agilità negli slalom fra le auto è
sempre rimarchevole.
Una volta giunti in tangenziale si apprezza il brio
del motore che sale rapidissimo fino ai severi limiti
di velocità e superarli è questione
di pochi millimetri del polso destro. Oltre i 100km/h
però la protezione offerta dal minuscolo
parabrezza risulta insufficiente, soprattutto per
le forti correnti d'aria generate dai veicoli pesanti.
I freni ereditano un po' di 'spugnosità'
dell'impianto conosciuto, con un po' di potenza
in meno dovuta alla mancanza del secondo disco.
Occorre porre rimedio facendo più forza sulle
leve, senza l'aiuto offerto dalla frenata ripartita
nei panic stop.
Discrete le sospensioni, in grado di filtrare le
malformazioni stradali ed il pavé, meno le
buche più pronunciate delle martoriate periferie
urbane.
ACCESSORI
Praticamente d'obbligo il bauletto, che fornisce
anche un morbido appoggio al passeggero, meno capienti
e scomode da caricare le borse laterali che hanno
il vantaggio di non sporgere eccessivamente dalla
sagoma. Il parabrezza 'medio', montato di serie
sul 250 è sicuramente utile, mentre quello
'alto' è forse eccessivo viste le potenze
in gioco e il montaggio solidale allo sterzo.
Utile per l'inverno il telo coprigambe e per le
soste all'aperto quello copriveicolo, così
come gli antifurti, elettronico e meccanico. Fondamentale
il casco demi-jet Piaggio, uno dei pochi che alloggia
nel sottosella, ma un integrale è d'obbligo
se si vuole fare del turismo.
COMPETITOR
Tutti della stessa famiglia ovvero: il Beverly 250
per un utilizzo prevalentemente urbano e il Beverly
500 se si vuole il massimo in fatto di prestazioni.
Il 400 non sta esattamente nel mezzo, visto che
offre quasi tutte le caratteristiche del 500, incluse
prestazioni e dimensioni, ma con un costo di gestione
più favorevole al prezzo di un briciolo di
potenza in meno, anche in frenata.
Possibile che nessun'altra Azienda sia interessata
al segmento?!
CONCLUSIONI
È il 400 più snello e leggero del
mercato, ma anche il più potente ed economico.
Riprende gli ingredienti di successo dei parenti
stretti nelle diverse cilindrate e mira a raccogliere
il successo di entrambi.
Essenziale nelle dotazioni, nei vani bagaglio e
nella protezione, ottimo il motore, discreta la
ciclistica.
Tutto è migliorabile, ma Beverly 400 sembra
poter accontentare un pubblico davvero vasto e rappresentare
un valido compagno dalla città ai passi alpini.
Appena possibile lo metteremo alla prova anche su
quelli, seguiteci!
Testo: Fabrizio Villa
Tester: Massimo
Montesi, Fabio
Scotti, Fabrizio Villa
Foto: Fabrizio Villa, originali Piaggio
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