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 · Kymco Xciting 300 i
by Andrea Lagorio
08/04/009

A Luglio 2008, dopo 3 anni e mezzo e 41.000 km percorsi, decido di sostituire il mio yamaha xc300 nero con un nuovo scooter, viste le elevate percorrenze e l’incombere di una manutenzione un po’ più pesante. La scelta è caduta su un kymco xciting 300i nero, più per motivi pratici che estetici: volevo uno scooter abitabile come posizione di guida e vani (e ciò mi ha fatto scartare i ruota da 16 pollici) e rimanere su cilindrate analoghe per contenere le spese. Dopo aver valutato yamaha x-max 250 e kymco xciting 300i ho optato per quest’ultimo essenzialmente per motivi economici (prezzo di listino e valore di ritiro del mio usato). Finora ho percorso 5000 km senza nessun problema

ESTETICA
dal punto di vista estetico è secondo me non modernissimo ma comunque piacevole. Rispetto alle prime versioni gli specchietti sono ora sul manubrio anziché sullo scudo, soluzione meno originale ma sicuramente più efficace.
Secondo le recenti tendenze, domina la colorazione nera, estesa ai cerchi e alla maggior parte delle finiture.
Carina la colorazione azzurrina del faro che fa sembrare più bianco il fascio luminoso (più appagante dal punto di vista estetico se si sostituiscono le luci di posizione con quelle alogene o a led). Come su quasi tutti gli scooter il baule disturba la linea, oltretutto la piastra di supporto e sostenuta da 2 tubi metallici che passano davanti al faro, ma l’utilità è fuori discussione.
Da segnalare che la conformazione dello scudo anteriore permette di sostituire le luci senza smontare niente, cosa non sempre scontata.
Molto comodo il tappo carburante sullo scudo che permette di rifornire senza aprire la sella.
Per chi volesse una maggiore caratterizzazione estetica è prevista la versione “R” con dischi a margherita, pinze rosse, capolino fumè e più basso, taratura più sportiva delle sospensioni.

ABITABILITA'
la posizione di guida è promossa a pieni voti, si sta seduti comodi con le ginocchia ancora lontane dallo scudo (sono alto 1,85) ed anche nelle curve strette il manubrio non interferisce mai con il corpo del guidatore. La sella è abbastanza bassa e probabilmente anche le persone di statura medio bassa non fanno fatica ad appoggiare i piedi a terra al semaforo, ma per i medio alti è l’ideale. Il passeggero mi dice che sta comodo anche lui/lei, le pedaline sono metalliche ed estraibili.
Il vano sottosella è soddisfacente, si apre dal blocchetto di avviamento e ci sta un casco integrale (anche di quelli apribili che sono in genere un po’ più larghi) più qualche altro oggetto nella parte anteriore. Il vano è illuminato, con presa a 12 volts e supporto per fissare il cellulare. Anche il vano nello scudo (con serratura) è abbastanza capiente. C’è poi un piccolo vano sulla punta della sella dove poter riporre per esempio le chiavi o un telecomando, senza serratura. Il tunnel centrale è ingombrante ma essendo di sezione quadrata permette di appoggiarvi stabilmente sopra oggetti vari.
Presente un gancio nel retroscudo più 2 ganci per caschi sotto la sella. Il bauletto (optional) da 46 litri è sufficiente per 2 caschi.
Il riparo aerodinamico è buono in questa versione “I”, il capolino ripara fino oltre le spalle e non interferisce con la visuale (comunque è regolabile, manualmente con 4 viti, su 2 altezze diverse, permettendo così di effettuare una regolazione stagionale o in base all’altezza del pilota). Si sente soltanto la mancanza, nella giornate più rigide di un riparo per le mani.

STRUMENTAZIONE
Molto completa, comprende il contagiri (anche se effettivamente non utile) la temperatura del liquido di raffreddamento e una nutrita batteria si spie (fra le altre ricarica batteria, pressione olio, check iniezione, apertura sella, apertura cavalletto laterale, ricarica cellulare, segnalazione tagliandi…) Sempre a proposito di strumentazione segnalo la mancanza della temperatura esterna, utile se si viaggia in inverno e la mancanza della classica spia verde per le luci accese.
Il tachimetro, come su altri scooter è abbastanza ottimista e a 120 indicati corrispondono 106 da GPS.
Presenti il passing e l’hazard.
Il blocco di accensione (anche se giudicato non comodissimo) comanda anche l’apertura della sella e del tappo carburante

MOTORE
il propulsore di 270 cc mi sembra adeguato, la potenza è discreta (17.5 Kw) e fa sentire un po’ il peso del mezzo (189 kg) solo nello spunto iniziale. Probabilmente proprio per la massa elevata, kymco ha deciso di far lavorare il motore a regimi un po’ elevati, rapportando la trasmissione un po’ corta, ed infatti io che uso lo scooter su tratte prevalentemente extraurbane ho sostituito i rulli di serie da 17g con quelli da 20g facendo girare più basso il motore a medie velocità. Il motore è ben isolato e le vibrazioni sono quasi assenti, anche al minimo.
Le prestazioni non sono da scatto bruciante al semaforo, ma il motore spinge con decisione fino a velocità elevate, si vede il tachimetro salire velocemente fino ai 135 (indicati) per poi guadagnare lentamente altri 10 km/h. Il consumo è sempre contenuto, viaggiando da solo senza forzare su percorsi 80% extraurbano e 20% urbano arrivo a 30 Km/l.
Personalmente vorrei segnalare come difetto la frequenza dei tagliandi (4000 km) con cambi olio addirittura ogni 2000 km, probabilmente dovuti alla poca quantità di olio contenuta nel motore (0.9 litri). Il solo cambio olio può essere fatto comunque “in casa” visto che si tratta oltretutto di un cambio “non completo”, quindi senza togliere il “vitone” sotto la coppa dell’olio.

SU STRADA
I freni sono potenti e ben modulabili:
è presente il sistema di frenata integrale che fa lavorare insieme il disco posteriore e uno dei due dischi anteriori, mentre la leva dx comanda il secondo disco anteriore, e non si arriva praticamente mai al bloccaggio del posteriore.
L’assorbimento delle asperità è buono e anche sullo sconnesso non emergono rumorini strani dalla carrozzeria.
La tenuta in curva è buona, l’impronta a terra è garantita da pneumatici di generose dimensioni (120/70 x 15 ant. e 150/70 x 14 post.) anche se le coperture Maxxis di serie non sono probabilmente il massimo.
La stabilità è ottima, aiutata dalla soluzione “motociclistica” della forcella anteriore a doppia piastra e dal telaio dimensionato per la motorizzazione 500.
Ovviamente sullo stretto non si può pretendere molto da uno scooter di 189 kg, oltretutto penalizzato da un raggio di sterzata non proprio contenuto.

CONCLUSIONI
pro: comodità, prezzo, ciclistica sovradimensionata, strumentazione
contro: maneggevolezza in ambito urbano, frequenza tagliandi.

Quindi un mezzo comodo, funzionale e caratterizzato dall’ottimo rapporto dotazione/prezzo, in definitiva si prende uno scooterone 500 depotenziato al prezzo di un 250 (addirittura l’x-max costa di più) ideale per il pendolarismo a corto/medio raggio, ma che sono convinto adatto anche a qualche gita turistica senza troppa fretta. Non adatto invece ad un uso prevalentemente urbano.

Testo e foto by: Andrea Lagorio

VINCITORE
Concorso Sezioni 2009

 

 

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