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SCHEDA 125
Cilindrata: 125 cc
Peso: 134 kg
Velocità: ND
Potenza kW: 10,1/9.000
Coppia Nm: 11,5/7.000

Norme: Euro 3
Prezzo: 2.895 Euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ABBIGLIAMENTO
Casco: Project Lunar
Giacca:Mtech 'J. Viale'
Guanti: Klan 'City'
Pantaloni: Spidi J&K

 

 · Honda SH 125i '05
21/02/05
ANTEPRIMA

Dal 2001 l'Honda SH 125/150 è di gran lunga lo scooter più venduto in Italia e di conseguenza anche il motoveicolo più venduto sia in Italia che in Europa. Un successo travolgente su cui non molti avrebbero scommesso al tempo della sua presentazione nel dicembre 2000 a Bologna.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere nella prova della versione che va a sostituire, non si tratta di un veicolo che attira al primo sguardo, ma che centra meglio di altri competitor le esigenze dello scooterista urbano: ruote alte, compatto ma comodo, scattante, affidabile, ben costruito e con un rapporto qualità-prezzo di assoluto riferimento.
Dopo 4 anni sempre al vertice, oltre 130.000 esemplari venduti e qualche concorrente che inizia a dar battaglia, è però arrivato il momento di un concreto restyling.
La 'i' che contraddistingue la versione 2005 sta principalmente per 'iniezione', il propulsore adotta infatti un'evoluzione del sistema di alimentazione introdotto con il Pantheon due anni fa. Questa soluzione consente una riduzione dei consumi, un aumento delle prestazioni e soprattutto, di questi tempi, un abbassamento delle emissioni inquinanti, tanto che l'SH 125/150 i è il primo scooter a superare le normative Euro 3, obbligatorie solo da gennaio 2006.
Cambia poi anche l'aspetto estetico e s'incrementano funzionalità e comfort mentre il prezzo non si discosta poi di molto, in particolare nella versione 150cc.
Protagonista del nostro Test Anteprima è la versione da 125cc, quella che ha tratto più giovamento dalla 'i' in termini prestazionali e che si è reso protagonista di un sostanzioso incrementato di vendite nel corso del 2004.
Si è trattato di una rapida sessione nel centro cittadino, sufficiente per trarre le prime indicazioni, in attesa di una più articolata prova su strada.

CONTESTO
Gli ottavo di litro, vuoi per l'accesso con la patente B, vuoi per le note vicende riguardanti il patentino per i ciclomotori, stanno vivendo un momento di grande interesse e numerose sono le proposte del mercato, soprattutto nel segmento 'ruote alte'. Il più accreditato competitor (con ruote da 15") è sicuramente l'Aprilia SportCity 125 che come suggerisce il nome ha una connotazione più sportiva e qualche plus ciclistico ad un prezzo leggermente inferiore. Ad un gradino inferiore, sia di prezzo che di contenuti, troviamo una serie di proposte, capitanate dal Piaggio Liberty, che vanno dal Kymco People al Sym HD, passando per il Malaguti Ciak ed il Peugeot Looxor.

LINEA/DOTAZIONE
Pur riprendendo lo stile del predecessore, in realtà le plastiche sono interamente ridisegnate, così come i fari, la sella, il portapacchi e i parafanghi. A colpo d'occhio risulta più corposo e al contempo dinamico, merito del diverso andamento dello scudo, della sella più importante e della coda più slanciata, anche la marmitta è più inclinata. Particolare cura è stata dedicata al frontale con la nuova griglia del radiatore incorniciata da indicatori di direzione e luci di posizione che formano un inconfondibile 'tris' d'illuminazione con il nuovo faro multi-reflector. Osservandolo con maggiore attenzione appare anche più 'ricco' e curato, grazie al nuovo cruscotto, agl'indicatori di direzione chiari e alle belle pedane retrattili del passeggero. La coda infine richiama in modo evidente le moto 'più scooter' di casa Honda, ovvero le CBF 500 e 600.
Massima cura anche al comfort con una sella più imbottita, che non fa pesare il centimetro in più grazie alla particolare conformazione e alle svasature della pedana. Appena percepibile l'incremento di spazio per le gambe, dovuta ad una diversa conformazione di sella e retroscudo, ma apprezzabile l'estensione delle plastiche non verniciate nelle zone più esposte della pedana.
Due gli elementi più significativi a livello funzionale: l'unificazione delle serrature con il blocchetto d'accensione che apre finalmente anche la sella e il bel bauletto opzionale offerto a 100 Euro (invece di 170) se ordinato assieme allo scooter di cui, in questo caso, condivide la chiave dell'avviamento. Si tratta di un elegante modello da 35 litri, dotato di poggiaschiena e verniciato come lo scooter, che si aggancia negli appositi incastri del portapacchi senza l'interposizione di alcuna piastra.
Rimanendo in ambito bagagli il vano nel retroscudo è stato ridisegnato ma rimane minimale, appena sotto troviamo il gancio appendiborse a moschettone; incrementa leggermente invece il sottosella, pur ospitando solo caschi di tipo demi-jet, di cui è in arrivo un modello appositamente realizzato da Honda.
Lo spazio recuperato nel sottosella è in gran parte dovuto al serbatoio carburante che ha 'perso' poco meno di un litro di carburante (ora 7,5), compensato però da consumi più contenuti che mantengono inalterata l'autonomia disponibile, peccato che per fare rifornimento sia sempre necessario sollevare la sella.
Invariate leve e comandi al manubrio dove si segnala l'ingegnoso quanto semplice 'freno a mano' che agisce sulla leva sinistra.
Il cruscotto ha un nuovo look, pur offrendo le medesime funzionalità con in più la spia di check dell'iniezione e le frecce sdoppiate, manca a nostro avviso la spia di riserva carburante, mentre si ritrova l'utile contachilometri parziale.
Cavalletto unico centrale, una scelta condivisibile visti i modesti pesi in gioco.
Ben cinque le colorazioni disponibili, oltre al Velvet Red Metallic del servizio, trovate: Cynos Grey Metallic, Iceland Blue Metallic, Quasar Silver Metallic e Pearl Montana Blue.

CICLISTICA
A livello ciclistico da segnalare l'utilizzo di nuove sospensioni Showa, che risultano più omogenee a livello di escursione, con la posteriore, regolabile su tre posizione, che sale da 70 a 82mm e l'anteriore, con steli da 33mm, che passa da 120 a 100mm. Cresce di due millimetri l'interasse (1.330mm), per offrire una maggiore stabilità e anche il peso a secco di 3kg, per un totale in ordine di marcia di 133,9kg.
Cambiano leggermente anche le misure caratteristiche con 2.038mm di lunghezza (+28mm), 712 di larghezza e 1.141 in altezza (+26).
In molti avrebbero auspicato una maggiorazione dell'impianto frenante che rimane invariato e caratterizzato dal sistema combinato CBS con la leva sinistra che agisce sul tamburo posteriore (da 130mm) e contemporaneamente, tramite un rinvio meccanico, sul disco anteriore (da 220mm); la leva destra lavora tradizionalmente sul freno anteriore attraverso la pinza a doppio pistoncino.
Nessuna variazione anche per ruote e pneumatici che vedono cerchi in lega leggera a cinque razze da 16 pollici e pneumatici 100/80 e 120/80 davanti e dietro.

PROPULSORE
Si tratta della stessa unità che equipaggia anche le precedenti versioni oltre ai numerosi 'cugini' Dylan, @ e Pantheon, ma da quest'ultimo eredita l'impianto d'alimentazione ad iniezione elettronica PGM FI, anzi ne utilizza una versione ulteriormente evoluta, sempre in un modulo leggero e compatto posizionato a ridosso della testata, che integra corpo farfallato, centralina e sensori.
L'adozione dell'iniezione ha consentito l'utilizzo del più avanzato sistema catalizzante Honda HECS3 con sonda lambda rendendo superfluo ed eliminando il sistema d'immissione d'aria (AIS).
I risultati di tanta sofisticazione ne fanno il propulsore più parco sia in termini di consumi che per emissioni inquinanti, e al contempo fra i più prestazionali del suo settore.
Diamo un po' di numeri: consumo medio dichiarato 34,1 km/litro, emissioni inferiori alla normativa Euro 3, coppia massima 11,5Nm a 7.000 giri, potenza massima 10,1kW a 9.000 giri.
Naturalmente il sistema di trasmissione è affidato alla cinghia V-Matic e al cambio a variazione continua.

TEST SU STRADA
Come detto si è trattato solo di un assaggio, quindi non chiedeteci la media dei consumi o l'affidabilità meccanica, per questi aspettiamo l'occasione di una prova più articolata e, come sempre, la vostra collaborazione.
La posizione in sella è confortevole con un accenno di schienale e sufficiente spazio per i piedi e le gambe anche dei più alti. Il manubrio è compatto e si assume la medesima posizione che con il predecessore.
La situazione è ottima anche per il passeggero, che poggia su una sella ben conformata, con pratiche maniglie e comode pedane retrattili, se poi si è scelto anche il bauletto, con poggiaschiena, tanto meglio.
Il motore è brioso sin da subito, sale di giri con una autorevolezza non facile da ritrovare nella sua classe e gode di una buona dose di coppia che permette riprese briose senza aspettare i regimi più elevati. Quanto di meglio quindi per muoversi nel traffico con una discreta capacità di allungo quando la strada lo consente. A memoria, i vantaggi rispetto alla precedente versione sono tangibili e anche la presenza del passeggero non 'pesa' che in misura ridotta. Non abbiamo avuto modo di testare la velocità massima, ma le premesse per migliorare le performance dell'SH non 'i' ci sono tutte.
Immutata la manrggevolezza che consente agili slalom anche nel traffico più congestionato.
Le nuove sospensioni se la sono cavata più che degnamente, più morbide nella prima parte della corsa, si irrigidiscono successivamente per evitare i fondo corsa sulle asperità più pronunciate e reggono la 'prova pavé' senza scuotimenti eccessivi. Stiamo parlando di unità orientate al comfort, appena più sostenute delle precedenti, e in linea con la filosofia del mezzo.
Infine la frenata, che utilizzando l'impianto conosciuto, non se ne discosta molto quanto a rendimento. A nostro avviso risulta sufficientemente modulabile e potente, a patto di usare contemporaneamente entrambe le leve, certo non si è in presenza dell'autorevolezza espressa dal 'cugino' Pantheon offerto anche ad un prezzo superiore, ma il feeling è buono e i fenomeni di bloccaggio sono piuttosto remoti. Rimane la strana sensazione dovuta alla leva destra che segue l'azione di quella sinistra, ma ci si fa presto l'abitudine.
Bene il reparto trasmissione che coadiuva alla perfezione la coppia del propulsore, garantendo partenze e riprese ai vertici della sua classe.
Ovviamente limitata alle sole gambe la protezione dagli agenti atmosferici con il plus degli sfoghi del radiatore nel retroscudo che se abbinati ad una 'copertina' creano un ambiente più 'temperato', integrabile a piacimento con gli accessori dedicati.
La prova è stata condotta in gran parte con il bauletto montato, contenente qualche chilo di bagaglio, senza notare alcuna ripercussione sulla guida né tantomeno scuotimenti al manubrio o 'shimmy'.

ACCESSORI
Oltre al bauletto che, ormai l'avrete capito, consideriamo un must, potete richiedere: l'Antifurto Integrato che consta sia d'immobilizer, che di sensore con allarme acustico, il Parabrezza Avvolgente che comprende anche due paramani, preziosi nel periodo invernale e per chi la preferisse, anche una Sella Ribassata di 25mm.

CONCLUSIONI
Riassumendo: l'SH125i, si avvantaggia nei confronti del predecessore di un sofisticato sistema ad iniezione elettronica che gli consente di rientrare (ad oggi primo ed unico motociclo) nelle normative Euro 3, di diminuire i consumi del 10%, guadagnando contemporaneamente coppia e potenza massima. Ha sospensioni più efficaci ed è stato completamente ridisegnato risultando più corposo e dinamico, pur mantenendo un appeal di largo respiro. Ha anche guadagnato in funzionalità con il blocchetto centralizzato, altri particolari e i numerosi optional.
In effetti è cresciuto anche il prezzo, di circa 100 Euro portando la quotazione a 2.845 Euro, che considerando il bauletto in offerta, arrivano a 2.945, riducendo di fatto il divario con la medesima configurazione precedente.
Naturalmente qualche spazio di miglioramento c'è ancora, soprattutto nei confronti di un'utenza più sportiva che non potrà non subire le lusinghe dello SportCity 125 Aprilia.
Consideriamo però l'SHi più 'generalista' e in grado, con questa rinnovata versione, di soddisfare ancor meglio le variegate esigenze di quel pubblico che l'ha eletto a modello di riferimento.

Testo: Fabrizio Villa
Foto: Monica Il Grande

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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