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 · Suzuki Burgman 650 Executive '05
 · by Massimo
04/07/05

Mi chiamo Massimo e dopo numerose moto e scooter (dal vespone 200 degli anni 70 passando per Piaggio Exagon, Honda cn250 e Aprilia 500 Atlantic) decido di passare all’astronave Burgman650exe nel nuovo modello 2005 il k5
Dopo averlo visto in anteprima e aver letto delle numerose novità decido di andarlo finalmente a vedere e li scatta la folgorazione, grosso si ma davvero bello, decido per l’acquisto di un k5 nella livrea nera metallizzata secondo me il colore più azzeccato per questo maxiscooter (o moto da turismo)
Il ritiro è fissato per i primi giorni di marzo con temperature poco sopra lo zero, meglio sarà più facile fare un buon rodaggio senza strapazzare troppo il motore…

Veniamo alle novità della nuova versione, innanzitutto è stato cambiato il colore delle plastiche delle frecce, ora bianco, decisamente più piacevole allo sguardo del precedente color arancione, specialmente sul nero.
La seconda novità riguarda la sella, non più “plasticosa” ma ora in due diversi tipi di finta pelle la parte centrale ricorda un tessuto e sicuramente è più idonea ad evitare di scivolare durante la guida.
La terza è il profilo inferiore del parabrezza, ridisegnato per via dell’adozione del meccanismo di regolazione elettrica, ora più aggressiva.
In effetti le novità più importanti a mio avviso riguardano il comfort riservato al pilota e le migliorie al cambio.
Per quanto riguarda le prime sono essenzialmente il parabrezza elettrico e la strumentazione implementata, ora il plexy del parabrezza è a comando elettrico e grazie ad un tastino posto sul lato dx del manubrio se ne può variare l’altezza in un range di circa 10 cm un po’ come sulle più famose (e costose) sport tourer (leggasi bmw) ed in effetti il meccanismo funziona davvero bene facendo oltretutto risparmiare di dover montare due tipi di parabrezza diversi per l’uso estivo e invernale, il comando è comodo ma forse la velocità di salita-discesa è un po’ eccessiva per trovare la giusta posizione intermedia.
La strumentazione pur rimanendo uguale nella vista esteriormente, guadagna due nuove funzioni, il termometro visualizzabile al posto dell’orologio pigiando il pulsante h o m e due distinti indicatori di consumo legati ai due contachilometri parziali a loro volta azionabili con i precedenti comandi per variare l’indicazione da odometro a trip A o B e con la possibilità di variare l’indicazione da km/litro a litri x 100km, in verità però li ho trovati un po’ pessimistici perché fino ad ora il riscontro fatto al distributore mi ha dato valori di consumo leggermente inferiori dell’ordine di 1 – 2 km/litro, meglio……
Unico gap secondo me è la mancanza di poter variare la visualizzazione con un pulsante al manubrio, ma in effetti tra i comandi luci, frecce, specchi elettrici con in più i comandi del cambio manuale/automatico spazio davvero non ce n’era più…..
Un ulteriore chicca è stata aggiunta al paniere degli accessori, infatti nella nuova versione è stato messo di serie l’antifurto immobilizer segnalato a moto ferma da una spia rossa lampeggiante a forma di chiave nel quadro strumenti (servirà?)….
Venendo alle novità meccaniche, c’è da segnalare che il cambio già di per se eclettico di questo scooter è stato ulteriormente migliorato aggiungendo una sesta marcia, l’overdrive che di fatto abbassa di 5-800 giri il regime del motore consentendo se non un aumento delle prestazioni di certo una diminuzione dei consumi ad andatura autostradale, l’adozione di questa ulteriore marcia ha fatto si che l’indicatore “power mode” venisse spostato nel settore spie lasciando nel display del selettore cambio la sola indicazione D oppure della marcia inserita.
Ovviamente le precedenti chicche del big Burgman sono rimaste, quindi il sistema frenante con ABS e gli specchi a ripiegamento elettrico (toccasana nel traffico urbano).

Su strada
Premetto che di questo scooter ho letto di tutto e il contrario di tutto, quindi qui voglio solo aggiungere una mia opinione personale, la prima cosa che un po’ ovunque mi è capitato di sentire è che è pesante in manovra, beh personalmente ho scoperto il perché, è certamente dovuto al fatto che la trasmissione finale a cascata di ingranaggi lavorando in bagno d’olio ha necessità di essere scaldata, quindi a moto fredda le manovre, sia in avanti e peggio ancora indietro sono effettivamente pesanti, ma se si ha l’accortezza di far scaldare un po’ il mezzo il discorso cambia, fermo restando che è pur sempre una moto che arriva a pesare quasi tre quintali, questa è stata una piacevole sorpresa anche se non me la sentirei di indicarla ad una persona mingherlina….
In marcia invece il discorso cambia, il peso quasi scompare complice il baricentro basso e il motore centrale ma soprattutto i pneumatici radiali la capacità di piega è davvero insospettabile, certo non arriva a competere con moto studiate ad hoc ma si affrontano le curve anche in rapida successione con una rapidità e una precisione che non mi sarei aspettato, le uniche difficoltà le ho incontrate sui tornanti stretti in montagna dove il peso e il passo lungo sono un handicap certo non indifferente, fermo restando che in uscita il tiro sostenuto del bicilindrico consentono di recuperare con decisone la velocità.
Il motore è davvero potente, tutto un altro discorso rispetto al mono del mio precedente Atlantic specialmente in montagna offre un tiro considerevole e un freno motore in tutte le modalità che aiuta specie in discesa i freni, comunque notevoli, anche se devo ancora riabituarmi alla frenata da moto….
Riguardo al freno motore poi è un valido aiuto anche in città o nelle statali dove però occorre avere l’accortezza di abituarsi (riabituarsi) al fatto che è un valido aiuto nella guida quindi occorre ascoltare il rumore del motore o leggere il contagiri per evitare un andatura un po’ a singhiozzo specialmente nel traffico, ma una volta presa l’abitudine è una comodità che tralaltro evita di strapazzare i freni.
Venendo al discorso cambio qui vorrei dire la mia, ho letto che la modalità sequenziale è una specie di surplus, uno sfizio da puristi dei mezzi con ruote da 17’, beh certo occorre un po’ di pratica con i due tastini up&down ma una volta presa la mano, almeno a mio avviso, il “gioco” si fa davvero stimolante, certo non è come guidare una moto classica con frizione e pedale del cambio ma l’uso nel misto regala sensazioni davvero “motociclistiche” con in più il vantaggio di non dover pigiare leve frizione a volte dure se senza servocomandi idraulici, in accelerazione la rapidità con cui le sei marce si inanellano l’una dopo l’altra è coinvolgente, in staccata invece occorre un po di attenzione per non scomporre il mezzo anche se il software garantisce di non inserire marce impossibili segnalando con tre lampeggi del numero di marcia l’operazione errata. Meno entusiasmante è a mio avviso l’opzione D-Power, forse perché il nuovo cambio ha già nella modalità più turistica abbastanza brio da sfruttare bene il tiro del motore, comunque non ho notato differenze significative una volta pigiato il tastino “power”, mentre ne ho notate lasciandomi andare al “gioco” del sequenziale fermo restando che in power il motore gira effettivamente 1000 giri più in alto.
Per quanto riguarda le prestazioni purtroppo non ho ancora avuto occasione di andare in Germania a testarle ma in un paio di occasioni il contakm mi ha segnalato velocità superiori a 185kmh ma senza nessuno sbacchettamento o alleggerimento considerando che le ho raggiunte in tangenziale superando bestioni a 18 ruote e che la zona rossa del contagiri non era poi così vicina.
Per quanto riguarda i vani bagaglio finalmente ho trovato uno scooter che non mi obbligasse all’aquisto del bauletto, dentro ci stanno due caschi e un sacco di altra roba in più i tre vani anteriori sono davvero grandi compresi i due superiori purtroppo (perché?) non sotto chiave, un gap a mio avviso è però rappresentato dal posizionamento della centralina ABS che va ad occupare quasi metà del vano inferiore sotto chiave…..ehi suzuki non avevate davvero un altro posto? In conclusione la necessità di portare bagagli supplementari per il mio utilizzo si limita ad eventuali ferie in moto ma credo che mi orienterò verso borse provvisorie laterali e/o da tunnel.

Per quanto riguarda i consumi fino ad ora mi sono sembrati adeguati al mezzo arrivando a superare i 20 in rodaggio e mai sotto i 15 diciamo che ho calcolato una media di 16-18, anche se temo si abbasserà visto che andare piano col Burghy non è davvero facile vabbè i cavalli devono pur bere….. per quanto riguarda il tagliando mi è costato 135 euro quello dei 1000 ma so di un range da 80-90 a 170 comunque non troppo lontano dal mezzo che avevo prima e certo di ben altra indole.

Difetti? Beh personalmente l’assemblaggio del mio mezzo non presta fianco a critiche, scricchiolii o difetti di verniciatura non ne ho notati, solo il boomerang del parabrezza aveva un dentino di ritegno rotto ma mi verrà sostituito in garanzia, per quanto riguarda le pecche del mezzo a mio avviso sono le seguenti: primo 3 o 4 litri in più nel serbatoio ci vorrebbero se pensiamo che mezzi di 4-500cmq arrivano a 14 litri i 15 del Burgman sono forse un po’ pochi visto la vocazione turistica che possiede e poi oltre alla già accennata possibilità di variare la visualizzazione del trip al manubrio direi la possibilità di aprire la sella e il cassettino con la chiave e col motore acceso, cosa che il mio precedente mezzo aveva e che non avrebbe guastato anche sul Burghy.

Concludendo sono soddisfatto del mezzo e credo che faremo assieme un buon numero di km nei prossimi mesi, sperando che tanta tecnologia alla lunga non incida sull’affidabilità, anche se ammetto che prima di un tale acquisto ho letto prove e forum di altri possessori e non mi è parso che il mezzo soffra di particolari problemi dopo molti km (speriamo…..)

Testo e foto: Massimo (socio del burgman650club – Straight shooter)


 

 

 

 

 

 

 

 

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