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ABBIGLIAMENTO
Casco:
Honda
Kou
Giacca:
Axo
Chill
Guanti:
Tucano Urbano
'Nero di Seppia'
Pantaloni:
Giali
J61
Stivali:
Oxtar
'Freespirit'

 

 · HONDA S-WING 150
18/06/07
TEST SU STRADA
pag. 1/1

Prendete il comfort e la protettività del Silver Wing, mixatela con la leggerezza e la maneggevolezza dell'SH, ecco che avete ottenuto l'S-Wing. Ovvero il veicolo ideale per muoversi in ambito urbano con tutto il comfort e l'eleganza di uno scooter di classe superiore, ma con pesi e dimensioni appena superiori ad uno scooter 'naked'.
Del resto si tratta di una formula ampiamente collaudata con il Pantheon 150, scooter che va a sostituire e di cui eredita la ciclistica, mentre il propulsore arriva direttamente dal best seller SH 150i.
Nota positiva l'adozione del sistema di frenata antibloccaggio ABS, soprattutto in questa cilindrata, meno positiva la lievitazione dei prezzi, soprattutto in quest'ultimo allestimento.

LINEA/COSTRUZIONE
Chi dice che gli scooter sembrano tutti uguali non potrà che apprezzarne l'originalità del design, anche se forse ci si è spinti fin troppo avanti, specie nel frontale.
Ben venga la ricerca di una forte personalità e di un impatto visivo da maxiscooter di categoria superiore, ma la verticalizzazione del frontale ed il suo contemporaneo 'schiacciamento', risulta poco armonioso, in particolare se paragonato al più sfuggente retrotreno.
Detto questo, credo che rappresenti un miglioramento rispetto agli spigoli un po' anonimi del Pantheon, e probabilmente col tempo si farà apprezzare maggiormente.
Ben poche critiche si possono invece muovere alla qualità costruttiva, a quella dei materiali e degli accoppiamenti. In questo senso siamo effettivamente di fronte ad uno scooter di grande cura e qualità, che potremmo definire 'giapponese' se non fosse che è stato progettato e viene realizzato interamente in Italia!
Bello il retroscudo verniciato, con le parti più soggette ad usura in plastica opaca, notevole la strumentazione ed il manubrio carenato con contrappesi metallici.
Quattro le colorazioni disponibili, tutte metallizzate: Quasar Silver Metallic, Interstellar Black Metallic, Champagne Bronze Metallic e il Pearl Amethyst Purple del test.

DOTAZIONI
Una volta in sella l'occhio viene attratto irresistibilmente da una strumentazione completa ed elegante con grandi elementi analogici e un display digitale multifunzione centrale. All'esterno troviamo gli indicatori del livello carburante e della temperatura del liquido refrigerante, all'interno tachimetro e contagiri, con al centro il display in grado di visualizzare il chilometraggio totale e due parziali, l'ora ed il consumo medio. Abbiamo poi le spie per: indicatori di direzione, impianto di iniezione, cambio olio, luci abbaglianti e check ABS. Se non fosse per la mancanza di informazioni sulla carica della batteria e la spia di riserva carburante sarebbe perfetta.
Discreti e funzionali i comandi al manubrio, che comprendono anche l'hazzard. Ben sagomate e 'a portata di dita' le leve freno, mentre gli specchi retrovisori sono posizionati sulla carenatura, anche se sufficientemente alti da 'sfuggire' all'incrocio con quelli delle auto.
Scendendo al retroscudo, affondato in un 'pozzetto' di sicurezza sulla destra, troviamo il blocchetto d'accensione che comanda anche l'apertura della sella e dello sportello per il rifornimento carburante, posto poco sotto nel tunnel centrale. Al centro il classico gancio appendiborse e a sinistra uno sportello con apertura a scatto che cela un vano compatto, ma profondo.
Ed eccoci ad un altro caposaldo del fenomeno scooter, il vano bagagli, posto sotto una sella che, per una volta, si solleva lateralmente: è illuminato, moquettato e dotato di presa di corrente a 12 volt, oltre a sfoggiare un divisorio removibile per suddividere il carico. Non si tratta di un vano enorme (è lo stesso del Pantheon), contiene un casco integrale ed un demi-jet, ma solo di misure compatte (verificate il vostro) oppure una valigia 24 ore ed il kit antipioggia.
In un quadro di massimo prestigio, è un peccato notare l'assenza del freno di stazionamento e dell'immobilizer.
Comodo da azionare anche stando in sella il cavalletto laterale con blocco dell'avviamento, agevole, ma non leggerissimo, l'azionamento di quello centrale.

CICLISTICA
È la stessa utilizzata dal Pantheon, con telaio in tubi d'acciaio e motore posteriore oscillante. Il reparto sospensioni vede una forcella con perno trascinato, steli da 33mm ed escursione di 86mm accoppiata ad un doppio ammortizzatore regolabile su 5 posizioni ed escursione di 98mm.
Le ruote hanno misure differenziate: da 13 pollici con pneumatico 110/90 all'anteriore e da 12 pollici per 130/70 dietro, entrambe 'gommate' Bridgestone Hoop.
L'impianto frenante utilizza un disco anteriore da 240mm con pinza a tre pistoncini e un disco posteriore da 220mm a singolo pistoncino. Il funzionamento è di tipo combinato (CBS), quindi con la leva sinistra si agisce sul disco posteriore e su un pistoncino anteriore, mentre la leva destra lavora sui restanti due pistoncini anteriori.
Come anticipato è disponibile una versione con sistema ABS a due canali, che previene il bloccaggio di entrambe le ruote, e che è anche quella da preferire (ma non quella di questo test).
Quanto a misure, ritroviamo le stesse proporzioni del Pantheon, s'incrementano solo l'altezza (+25mm), per via del plexiglass più pronunciato ed il peso (+ 10kg) forse per la carenatura più estesa (trovate tutti i dati nella SuperScheda).
Per finire, la capienza del serbatoio carburante è di poco inferiore ai 10 litri, più che sufficienti vista la parsimonia del propulsore.

MOTORE
Si tratta di un monocilindrico a quattro tempi con raffreddamento a liquido e distribuzione a due valvole.
Come detto è lo stesso adottato dall'SH 150i che poi è a sua volta un'evoluzione di quello adottato dal Pantheon, il primo su cui ha debuttato l'alimentazione ad iniezione elettronica compatta PGM-FI.
Grazie al sistema catalizzante HECS3 e alla sonda lambda supera agevolmente i requisiti dell'omologazione Euro 3.
Questa soluzione però lascia sul campo 1 kW di potenza (10,7) ed 1 Nm di coppia (13,2) massime, sia rispetto al Pantheon (Euro 2) che all'SH (Euro 3), almeno così indicano le schede tecniche.
Non vengono invece dichiarati, consumi, accelerazione e velocità massima.

ACCESSORI
Il bauletto da 35 litri, verniciato in tinta, è offerto a sole 100 € in più (di serie con la versione ABS), compreso lo schienalino, e se ordinato contestualmente al veicolo viene fornito con chiave unificata, quindi un accessorio praticamente irrinunciabile, visto anche che si aggancia direttamente al portapacchi senza l'interposizione di antiestetiche piastre. Eventualmente è disponibile anche una borsa interna coordinata.
Utili contro i piccoli urti quotidiani le modanature antiurto laterali, mentre l'antifurto elettronico con sirena aiuta a scoraggiare i malintenzionati, meglio se coadiuvato dal lucchetto ad 'U'.
Per 'addolcire' il frontale esiste un cupolino scuro di dimensioni ridotte, addio comfort però...
Esiste infine il telo protettivo, traspirante anti UV e con fori di sicurezza.

SU STRADA
La sella è ad un'altezza intermedia, tanto da accontentare tutti da 1,70 a 1,90 metri d'altezza.
Una volta in sella lo spazio a disposizione è da scooter di dimensioni superiori, in particolare per quanto riguarda lo spazio fra le ginocchia ed il retroscudo, ma anche la pedana consente di posizionare le gambe senza angolazioni eccessive, peccato solo che la parte anteriore di pedana sia troppo inclinata.
Eccellente la conformazione della sella (la stessa del Pantheon), sia per pilota che per passeggero, quest'ultimo ha comode pedane reclinabili e maniglioni integrati nel partapacchi posteriore.
Insomma il 'luogo comune' che vuole l'ergonomia Honda fra le migliori in assoluto, sembra confermata per l'ennesima volta.
Si è trattato di un piccolo assaggio in occasione dell'Honda Festival all'Autodromo di Monza, per di più con un veicolo praticamente a chilometri zero, ma sufficienti a ritrovare le positive impressioni lasciate a suo tempo dal Pantheon.
Si sta comodi come su un'ammiraglia, con uno scudo ed un parabrezza fra i più protettivi in assoluto, ma le dimensioni sono compatte, l'interasse contenuto e l'agilità assolutamente da primato.
Il propulsore poi, rodaggio o non rodaggio, è vivace e pimpante fin dai regimi più bassi, e non sembra risentire particolarmente del maggior peso rispetto all'SH. Vibrazioni inesistenti e trasmissione perfettamente a punto completano il quadro.
Dell'agilità abbiamo già detto, infatti l'ingresso in curva o lo slalom fra le auto sono istantanei, coadiuvati dall'ottimo lavoro delle sospensioni.
Meno a punto mi è sembrato l'impianto frenante, probabilmente perché bisognoso di rodaggio, non per mancanza di mordente però, ma per un'eccessiva tendenza al bloccaggio della ruota posteriore nelle frenate d'emergenza.

COMPETITOR
Anche se con qualche cc in più, il confronto diretto è con il Suzuki Burgman 200, più potente e capiente, ma meno confortevole e protettivo.
Meno potente, meno protettivo e curato, ma anche meno costoso, l'altro italo-giapponese, lo Yamaha Majesty 180, fermo però all'Euro 2.
Più simili a quest'ultimo, ma Euro 3, Kymco Dink 200i e Sym Joyride 200fi, mentre i produttori italiani sembrano aver abbandonato questo segmento, dopo averlo 'inventato' con il Piaggio X9 180.

CONCLUSIONI
Se il Pantheon mi aveva decisamente conquistato per dotazioni e qualità dinamiche, l'S-Wing fa assolutamente altrettanto, e c'è stato anche un auspicabile passo avanti dal punto di vista estetico, anche se non tale da conquistare al primo sguardo.
Con una 'base' di tale qualità però si diventa incontentabili, per questo sarebbe stata gradita una leggera maggiorazione di cilindrata, anche solo per avvicinarlo nominalmente ai competitor e qualcosa in più che si sarebbe potuto ottenere anche dal sottosella, vista la ruota da 12 pollici.
La quotazione è allineata alla concorrenza più diretta, ma anche vicina ad alcuni 250cc e decisamente superiore al 'vecchio' Pantheon.
Lo ripeto, sono appunti fatti con 'affetto' ad un grande-piccolo scooter, forse il migliore se v'interessa più il comfort in ambito urbano, delle prestazioni velocistiche. Come sempre il consiglio è di scegliere la versione dotata di ABS, che spero di riuscire a testare presto.
In vendita da oggi!

Testo: Fabrizio Villa
Foto: Paolo Sacchi e originali Honda



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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